Page 31 - Italiaracing

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Sono continuamente al centro dell’attenzione. Il loro com-
portamento sta decidendo, volenti o nolenti il mondiale.
Più importanti dell’aletta, del diffusore, dell’accorgimento
aerodinamico. Puoi avere una monoposto perfetta, ma se
la gomma ti tradisce puoi ritrovarti all’inferno senza accor-
gertene. L’altalenanza delle prestazioni dei teamF.1 in que-
ste prime cinque gare è dovuta al fattore Pirelli. Mai come
prima, sono gli pneumatici a decidere l’esito di un Gran
Premio. Pirelli si sente un po’ con le spalle al muro e per
questo ha voluto specificare come avviene il processo di
produzione, di invio, dei loro prodotti. Pirelli porta circa
1800 gomme ad ogni Gran Premio, ma il destino di questi
pneumatici è segnato molto prima di arrivare al circuito.
Le gomme per ogni gara sono realizzate attraverso un ciclo
di produzione specifico che, infatti, inizia ben prima del
weekend. Sono prodotte ad Izmit, alle porte della capitale
turca Istanbul, in una delle fabbriche Pirelli più tecnologi-
camente avanzate per il motorsport. Durante il processo di
produzione, ad ogni pneumatico viene assegnato un codi-
ce a barre dalla FIA. Questo codice è una sorta di passa-
porto del pneumatico, incorporato saldamente nella strut-
tura durante il processo di vulcanizzazione in modo tale da
non poter essere scambiato. Il codice contiene tutte le
caratteristiche di ciascun pneumatico, rendendo ogni gom-
ma tracciabile durante tutto il weekend di gara attraverso
il software Pirelli RTS (Racing Tyre System), in grado di
leggere e aggiornare in tempo reale tutti i dati. Per le gare
europee, le gomme sono poi trasportate nel centro logisti-
co e di distribuzione di Pirelli a Didcot, nel Regno Unito.
Una volta lì, un funzionario FIA riceve un elenco di codici
a barre, relativi alle gomme che verranno adottate per il
Gran Premio successivo. La FIA assegna successivamente,
a caso, i codici a barre - e quindi gli pneumatici – alle sin-
gole squadre.
Pirelli è completamente esclusa da questo processo, il che
significa che l'azienda italiana non può in alcun modo
influenzare l’allocazione degli pneumatici per i team; inol-
tre, un rigoroso processo di controllo di qualità viene effet-
tuato ad Izmit ed assicura che tutti gli pneumatici che esco-
no dalla fabbrica siano identici. Una volta sul circuito, le
gomme vengono assegnate alle squadre nel rigoroso rispet-
to della lista precedentemente redatta dalla FIA. I codici a
barre consentono sia alla FIA sia a Pirelli di far sì che ogni
squadra, secondo il regolamento, utilizzi gli pneumatici
adatti. Ad ogni team viene assegnato un ingegnere Pirelli
che lavora esclusivamente con quella squadra per tutto
l'anno e che può vedere dal database unicamente i dati e le
informazioni relative alla squadra cui è destinato, in que-
sto modo le strategie di ciascun team non vengono com-
promesse. I dati vengono poi analizzati dagli ingegneri di
Pirelli, che controllano tutte le informazioni al fine di assi-
stere il gruppo di ricerca incaricato di progettare la prossi-
ma generazione di pneumatici. Come sottolinea il diretto-
re Motorsport Pirelli, Paul Hembery: "Anche se volessimo
– e non vogliamo - non abbiamo alcun modo di influenza-
re l’allocazione degli pneumatici, poiché questo processo è
curato interamente dalla FIA una volta che le gomme
lasciano la fabbrica di Izmit. E’ un ulteriore modo di garan-
tire l’imparzialità per tutte le squadre: aspetto per noi prio-
ritario, in qualità di fornitore unico di pneumatici. E lo stes-
so modo in cui i nostri ingegneri lavorano, garantisce que-
sta assoluta imparzialità”.