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RETRÒ
PIERCARLO GHINZANI
Carlo Baffi
“La velocità è una sensazione inspiegabile
che dà un grande senso di appagamento.”
Con queste parole Piercarlo Ghinzani,
rispondeva al giornalista Luca Delli Carri,
nel corso di un’intervista che ripercorreva la
sua carriera di pilota. Il “Ghinza”, così chia-
mato nel paddock, seppur non abbia mai
potuto godere di una vettura competitiva,
ha avuto modo di mettersi in luce per la sua
grinta, in F.1 e non solo. Nato a Bergamo il
16 gennaio 1952, Ghinzani scopre la sua
passione per i motori a 14 anni, nel corso di
una visita con un amico all’Autodromo di
Monza. Le prime corse del “Ghinza”, hanno
luogo sulle stradine vicino case, con la mac-
china datagli dal papà per recarsi alla scuo-
la serale di disegnatore meccanico. Inevita-
bile qualche incidente di troppo, così il
padre, rassegnato, gli regala una Formula
Ford d’occasione. Il rodaggio ha luogo a
Monza, con Piercarlo impegnatissimo a
migliorarsi giro dopo giro, fino all’esordio
che ha luogo proprio sulla pista di casa. E’
un giorno tanto atteso, ma altrettanto ama-
ro. Nel corso della procedura di partenza,
Ghinzani entra in pista quando il semaforo
è ancora rosso e viene escluso dalla gara, che
l’avrebbe visto partire da metà schieramen-
to. Nel 1971 il “Ghinza” passa in F.Italia e
l’anno dopo è inF.3. I risultati di rilievo arri-
vano però quando nel 1974, i fratelli Pedraz-
zani gli mettono a disposizione un motore
competitivo per le ultime gare della stagio-
ne. Un rapporto quello con la Novamotor
che prosegue anche nel 1976, grazie al sup-
porto economico di Martino Finotto, che
acquista unaMarchaPiercarlo, il quale con-
quista le prime vittorie e a fine anno è secon-
do, battuto da Riccardo Patrese. E’ il prelu-
dio alla conquista del titolo europeo che
arriva nel ’77 con l’Euroracing di Pavanello
e Finotto. Il 1978 vede Ghinzani debuttare
in F.2, ma gli scarsi risultati lo riportano in
F.3, sempre con la Novamotor che sviluppa
i motori dell’Alfa Romeo. Non potendo
disputare l’intero campionato Europeo,
perché considerato al pari di un “fuoriquo-
ta”, il bergamasco corre nella serie naziona-
le dominando con 7 vittorie e 2 secondi posti
FATICA
E SUDORE
Vincente nella F.3 europea, il bergamasco
è approdato in F.1 ma si è sempre ritrovato
a guidare monoposto poco competitive
e a battagliare nelle retrovie. Nonostante ciò,
qualche soddisfazione è riuscito a togliersela