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Massimo Costa
Dopo Hockenheim, Fernando Alonso aveva 44 punti di vantaggio su Sebastian Vettel. Cammin
facendo, nei successivi cinque appuntamenti, lo spagnolo ha incassato 40 punti, il tedesco 80.
Morale, a cinque GP dal termine, Vettel è a sole 4 lunghezze da Alonso, 194 contro 190. Più distan-
te Kimi Raikkonen, con 157, poi Lewis Hamilton con 152. Alonso diceva che non era da Vettel
che ci si doveva guardare, bensì dal britannico della McLaren. Un modo, forse, per innervosire
il due volte iridato tedesco, ma che non sembra aver sortito gli effetti sperati. Due ritiri per inci-
denti per Alonso, Spa e Suzuka, uno stop per Vettel causa alternatore, a Monza. Se il botto di
Spa è stato causato da Romain Grosjean, quello in Giappone porta la responsabilità del ferrari-
sta. Un errore che ci può stare considerando che Alonso quest’anno è praticamente sempre sta-
to impeccabile, prendendo punti ad ogni gara, finché non gli è piombata addosso la Lotus di
Grosjean in Belgio. Fernando non ha per nulla considerato, nella fase del via, la presenza di
Raikkonen nella parte sinistra della pista. Dapprima ha tagliato eccessivamente, portandosi
senza troppi problemi da destra verso sinistra. Poi, quando è stato il momento di impostare la
curva a destra, in maniera quasi impercettibile si è portato ancora verso sinistra dove c’era il
finlandese che già non sapeva più dove mettersi e cosa fare per non colpire la F2012, finché
l’ala anteriore della sua Lotus e la gomma posteriore sinistra della Rossa si sono toccate. Ver-
rebbe da dire che Alonso si è comportato come Grosjean, disinteressandosi completamente
di chi gli sta intorno, ragionamento eccessivo perché Fernando è sempre stato corretto. Ma
tant’è, questo è quanto accaduto a Suzuka. E adesso? Quattro punti su Vettel cambiano com-
pletamente lo scenario. Alonso e Stefano Domenicali potevano contare sull’affidabilità del-
la Ferrari nei suoi giorni non migliori grazie al gran vantaggio acquisito nel corso dell’esta-
te, ma adesso, con Vettel appollaiato sulle spalle del Cavallino, occorre controbattere in una
sola maniera: vincendo. E questo alla Ferrari non riesce da luglio, da Hockenheim, mentre
la Red Bull è… solo alla metà dello sviluppo come ha detto sorridendo (lo riporta la Gaz-
zetta dello Sport) il progettista Adrian Newey ad Ivan Capelli, commentatore RAI ed ex
pilota di F.1 che quando era alla Leyton House aveva proprio l’inglese come direttore tec-
nico. Alonso ha il mal di pancia ora. Nel box Ferrari non ha mancato di sottolineare come
lo sviluppo della F2012 non sia soddisfacente rimarcando che il secondo posto di Felipe
Massa è stato solamente il frutto di coincidenze esterne, gli incidenti alla prima curva.
Come rimediare? Difficile farlo anche perché si torna in pista già questo fine settimana,
su un tracciato decisamente particolare, quello di Yeongam nella Corea del Sud, che vie-
ne impiegato una sola volta all’anno. E dunque, l’asfalto sarà estremamente sporco e chis-
sà come reagiranno le gomme Pirelli. Si va al buio praticamente. Tutto da rifare.
Hockenheim
Alonso–1° - 154punti
Vettel –5° - 110punti
Budapest
Alonso–5° - 164punti
Vettel –4° - 122punti
Spa
Alonso–Ritirato–164punti
Vettel –2° - 140punti
Monza
Alonso–3° - 179punti
Vettel –Ritirato–140punti
Singapore
Alonso–3° - 194punti
Vettel –1° - 165punti
Suzuka
Alonso–Ritirato–194punti
Vettel –1° - 190punti
Il cammino
di Alonso
e Vettel