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GP SINGAPORE
IL FATTO
SCHUMI CHE
COMBINI?
Stefano Semeraro
Bravissimi ragazzi, di quelli che non hanno mai le mani sporche
di marmellata e i riccioli sempre a posto - è vero - non lo sono mai
stati. Soprattutto Schumi, che di mondiali vinti, o tentati di vince-
re a sportellate ne sa qualcosa. A Singapore, Michael e Mark Web-
ber dopo i tanti malestri combinati da giovani rampanti come
Romain Grosjean e Pastor Maldonado devono esseri detti: e noi
chi siamo? E così eccoli lì: una botta a Jean-Eric Vergne, un sor-
passo corsaro a Kamui Kobayashi e via, tanto per farsi rispettare.
Ok, si scherza, non è andata proprio così, ma resta il fatto che i cat-
tivi ragazzi di Singapore, un GP dove se ne sono viste di tutti i colo-
ri, sono loro. Penalizzati e scontenti. Il tedesco sconterà la pena
con 10 posti sulla griglia di Suzuka, mentre l’australiano, con i 20
secondi di sanzione inflittigli dagli steward nel dopo gara, ha già
perso il punticino che aveva strappato a Singapore, scalando dal
10
° all’11° posto. Il caso-Webber in fondo non è nulla di grave, un
caso classico di frustrazione di un pilota di alte, ma stagionate,
ambizioni che si vede passare davanti l’ennesimo anno buco. Vet-
tel è sempre lì che lotta per il campionato, Webber anche nel 2012
ha perso il sentiero per il vertice. Forse per l’ultima volta.
Il caso-Schumi invece, è più preoccupante. Già a Spa aveva taglia-
to la strada a Vettel da vero pirata della pista, senza laminima trac-
cia di pentimento. Stavolta ha rischiato di combinare un guaio dav-
vero grosso. Lui sostiene che si è trattato di un guasto meccanico.
Ho provato a frenare davvero forte, ma la macchina non ha rispo-
sto come doveva, non c’è stato nulla da fare”, ha detto con il facci-
no da Pierino impunito che sfodera nei momenti critici, ma i com-
missari, esaminate anche le tracce di frenatona, non gli hanno cre-
duto. Vergne, un po’ per sportività un po’ per rispetto dell’anzia-
no campione, ha glissato elegantemente, dicendo che non c’era
motivo di arrabbiarsi anche perché Schumi stavolta almeno si è
scusato. Ma il dubbio che Schumacher rischi di andare davvero
fuori giri, in questo suo ultimo scampolo di carriera, rimane. Sono
anche i problemi dell’età: sotto le luci artificiali di Singapore, lui
che nella sua prima carriera non aveva mai corso di notte e che ini-
zia ad avere un’età da controllo oculistico, probabilmente soffre un
po’. Se volete aggiungerci un po’ di malizia sappiate poi che Schu-
mi oltre sbagliare clamorosamente traiettoria e tempi di frenata in
pista ha anche fatto una gaffe assentandosi durante il minuto di
silenzio tributato da tutto il Circus alla memoria di Syd Watkins.
Scusatemi – ha detto poi – ero ancora alla toilette”. I problemi
dell’età, si diceva. Bisogna capirlo. Almeno in pista, però, i com-
missari fanno bene a non scusarlo. E lo farà anche la Mercedes che
sta pensando se rinnovargli o no il contratto? O puntare tutto su
Lewis Hamilton?