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WEC
GARA A SHANGHAI
Alfredo Filippone
E sono tre: dopo São Paulo e Fuji, la nuova Toyota
TS030 si è imposta anche a Shanghai, nella gara di
chiusura del Mondiale Endurance. Ma, contrariamen-
te a quanto successo in Giappone due settimane fa, sta-
volta Alexander Wurz e Nicolas Lapierre non hanno
avuto bisogno di un aiutino dei commissari. La loro è
stata un’affermazione netta e la TS030 non ha lascia-
to nulla alle Audi sin dalle prove libere. Partiti col van-
taggio della pole conseguita da Wurz, il duo franco-
austriaco si è concentrato a costruire il maggior van-
taggio possibile per poi poter compensare l’inevitabile
rifornimento in più rispetto alle Audi. In meno di due
ore, l’obiettivo è stato centrato. Quello dei consumi
rimane l’unico reparto dove la Toyota ha ancora da
recuperare; per il resto sembra proprio che in questa
seconda metà della stagione, abbiamo assistito al pas-
saggio dello scettro di dominatore della categoria dal-
l’Audi alla Toyota. Per l’Audi, la soddisfazione di aver
centrato le due corone in palio, ma anche la consape-
volezza che ci sarà da lavorare tanto per poter aspira-
re a mantenerle nel 2013. Il decennio della suprema-
zia totale è finito. André Lotterer, Benoît Tréluyer e
Marcel Fässler sono i primi campioni del mondo di
questa nuova era del Mondiale; è bastata loro un “pru-
dente” terzo posto in Cina per assicurarsi un titolo “che
ci rende estremamente orgogliosi”, come sottolineato
dal francese. Stavolta sono stati preceduti dai veterani
del team, Allan McNish e Tom Kristensen, che chiudo-
no così la loro favolosa parabola, condivisa con Dindo
Capello sino a pochi mesi fa.
La gara cinese non ha offerto altri grandi spunti fra i
prototipi: quasi scontato il quarto posto della Rebel-
lion di Belicchi-Primat-Cong, nuovamente prima fra le
non-ibride. Per l’onore il successo dell’ADR Delta, col
titolo LMP2 ormai assegnato allo Starworks Motor-
sport, ma una vittoria parziale che vale il secondo posto
nel podio finale di categoria, dove scalza l’Oreca Nis-
san del Pecom Racing, preparata dall’AF Corse,
comunque autrice di un’ottima stagione con Kaffer-
Companc-Minassian.
In GTE Pro, la Ferrari 458 dell’AF Corse non ha vinto,
e questo ci può stare, ma il fatto insolito è che ha vis-
suto una gara difficile per noie tecniche (di alternato-
re), cosa inusuale. Ma il campionato era in tasca da
tempo e Bertolini-Beretta hanno salvato l’onore giun-
gendo terzi. Il successo in Cina è andato all’Aston Mar-
tin Vantage V8 di Darren Turner-Stefan Mücke, che
hanno dominato sin poco dopo l’inizio e raccolgono un
primo successo meritatissimo dopo aver condotto una
stagione sempre fra i primi, conclusa con il vice-cam-
pionato.
I giochi erano ancora aperti nella categoria GTE Am,
ma non c’è stato nulla da fara per Paolo Ruberti, Gian-
luca Roda e Christian Ried, con la Porsche del Felber-
mayr Proton, che hanno tentato di tutto per effettuare
il sorpasso finale per il titolo. Nonostante la bella pole
di Ruberti, la Corvette Larbre di Bonhauser-Canal, coa-
diuvati per l’occasione da Pedro Lamy, ha centrato il
terzo successo stagionale e si portata a casa il titolo. Sul
terzo gradino del podio di campionato c’è Michele
Rugolo, sulla Ferrari del Krohn Racing, che ha chiuso
con un terzo posto in Cina, il quinto podio in una sta-
gione in cui è mancata però una vittoria. Cala ora il
sipario su questa prima edizione del FIA-WEC, non
resta che ringraziare la Toyota, per averne risollevato
le sorti sportive con un duello al vertice così serrato e
inatteso dopo il gelo calato al momento del battesimo
per il ritiro della Peugeot.