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GP ABU DHABI
SAUBER
L’EGO SBAGLIA
Il messicano sembra non avere rispetto per gli avversari, cerca sorpassi
impossibili, sbaglia parecchio e soprattutto sta facendo perdere punti decisivi al
suo team per la classifica costruttori. Tra poche settimane, quando approderà alla
McLaren, farà bene a cambiare comportamento…
Massimo Costa
Qual è la cosa più importante per un
team di medio livello come la Sauber?
Recuperare il maggior numero di punti
possibili per garantirsi una buona posi-
zione nella classifica costruttori e di con-
seguenza un buon introito in dollari,
oltre che far bella figura con gli sponsor.
La Sauber-Ferrari è ora sesta a soli 12
punti dal colosso Mercedes. Inutile
aggiungere che senza la miriade di erro-
ri della ditta Kobayashi-Perez, il team
svizzero sarebbe quinto già da tempo. Gli
alti e bassi dei suoi piloti sono la chiave
negativa del 2012 della Sauber, che ha
realizzato una monoposto estremamen-
te efficace. Kobayashi, dopo il terzo posto
di Suzuka, ha commesso gravi errori in
Corea e in India, ma si è riscattato dome-
nica scorsa ad Abu Dhabi piazzandosi
buon sesto. Anche l’altra C31 poteva con-
cludere nella top ten, ma Perez, che dopo
il 2° posto di Monza e la firma con la
McLaren è praticamente evaporato, ne
ha combinata un’altra delle sue. Un sor-
passo ben riuscito a Romain Grosjean, si
è trasformato in un tentativo di sorpas-
so anche a Paul Di Resta che precedeva
entrambi. Se non esagera, Perez non
sembra essere felice, ma sarebbe meglio
pensasse agli interessi del teampiuttosto
che al suo ego. Il tentativo di precedere
lo scozzese della Force India è misera-
mente naufragato, portandolo fuori tra-
iettoria e nella via di fuga. Poco male,
sembrava. Ma Perez ha pensato bene di
rientrare in pista non curandosi degli
altri piloti, tagliando completamente la
pista e finendo addosso a Grosjean, che
questa volta non ha colpe. L’urto tra i due
ha coinvolto Mark Webber, la cui Red
Bull è stata tranciata dalla Lotus di Gro-
sjean. Giustamente la direzione gara ha
affibbiato uno stop and go a Perez, che
ormai è entrato di diritto nel libro nero
della F.1 che comprende Pastor Maldo-
nado e Grosjean. Il messicano ha grande
talento, ma sembra non saperlo gestire e
non sembra neanche interessarsi più di
tanto se rovina le gare degli altri. Ricor-
diamo che quando era in GP2, Perez
commetteva errori simili a quelli che
continua a ripetere in F.1, suscitando le
ire dei piloti che dovevano lottare con il
budget e che vedevano vanificati i loro
sforzi per le sciocchezze di Perez. Il qua-
le invece, godendo dell’appoggio della
Telmex, dopo aver combinato danni
alzava le spalle. Un’arroganza che anco-
ra non si è tolto, ma tra poche settima-
ne, quando approderà allaMcLaren, farà
bene a compiere un poderoso switch
mentale se non vuole ritrovarsi con il
biglietto di sola andata per il Messico,
pagato questa volta non dalla Telmex,
ma da Martin Whitmarsh.