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GT OPEN
GARE A MONTMELÒ
Mentre la Porsche s’involava verso una vit-
toria autoritaria, dopo una bella lotta con
la vettura sorella dell’IMSA di Pilet-Narac,
l’Aston non riusciva a districarsi dal grup-
po e Leo-Bruni iniziavano l’indispensabile
rimontona, con il romano alla guida nello
stint finale. Al penultimo giro, la 458 era
sesta e dunque, battuta. Per proclamarsi
campione aveva bisogno del quinto posto.
Un pò di tattica di famiglia l’ha aiutata
visto che nell’ultima tornata, Bruni supe-
rava facilmente il compagno di squadra
Bizzarri e anche Peter, rischiando però di
farsi buttare fuori da Ramos quando ha
tentato di superare la Corvette per il terzo
posto. Alla fine, successo pieno per le ros-
se che agguantano anche il titolo GTS
(
Zampieri e Dalle Stelle, come Bruni-Leo,
hanno avuto anch’essi qualche patema, ma
ce l’hanno fatto), i due titoli team (AF Cor-
se in SuperGT e Kessel Racing in GTS) ed
entrambe le corone Costruttori. Per Gim-
mi Bruni la soddisfazione di un titolo Pilo-
ti dopo una stagione esaltante (soprattut-
to nel WEC) che lo ha conscrato al top dei
drivers GT; per il giovane Federico Leo un
seconndo titolo internazionale consecuti-
vo, dopo l’Europeo GT3 dello scorso anno,
e un premio per aver saputo gestire al
meglio la pressione che ha avuto sulle spal-
le per tutto l’anno. Ma identico applauso lo
meritano anche gli altri due protagonisti di
questa stagione eccezionale. Malucelli-
Barba, sulla soprendente Aston del team
Villois (che avrebbe vinto il titolo senza
l’esclusione al Ricard), e Holzer-Tandy. Gli
alfieri di Stoccarda sono stati grandi e si
sono dimostrati veri “racers”; un titolo ai
tre equipaggi non sarebbe stato ingiusto…
A Holzer-Tandy non è bastato vincere la corsa finale