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FORMULA 1
IL CASO
Testo e foto
Paolo D’Alessio
Ci risiamo: per la quinta volta nel corso
della stagione 2012 la Red Bull è finita sul
banco degli imputati per presunte irrego-
larità tecniche. Dopo la questione delle
aperture in prossimità delle ruote motri-
ci, scoppiata a Montecarlo, dopo la grana
dei dadi ruota forati del Canada, che ave-
vano anche funzione aerodinamica, dopo
le mappature del motore non conformi al
regolamento della Germania (per conti-
nuare a sfruttare l’effetto degli “scarichi
caldi”, che avevano reso imbattibile la Red
Bull nel 2011) e dopo i correttori di asset-
to manuali, scoperti in Ungheria, questa
volta a salire sul banco degli imputati è il
“
musetto flessibile” della RB8. La grana,
come noto, scoppia all’indomani del Gran
Premio di Abu Dhabi, dove Sebastian Vet-
tel, dopo essere partito dalla corsia box per
la mancanza del carburante regolamenta-
re al termine delle prove, è autore di una
prova maiuscola. Il campione del mondo
in carica, al volante di una monoposto
superlativa e, anche aiutato dalle circo-
stanza (leggi doppia safety-car), risale fino
al terzo posto. Ma a stupire non sono tan-
te le sue prestazioni, quanto il primo pit-
stop, durante il quale gli viene sostituito il
musetto, due volte incidentato nel corso
delle prime concitate fasi del Gran Premio
e nel successivo urto (a velocità relativa-
mente bassa) contro un blocco di polisti-
rolo, nella prima ripartenza, dietro alla
safety-car. L’immagine della ripresa tele-
visiva è impietosa: il musetto della Red
Bull si piega in maniera innaturale, quan-
do il meccanico lo afferra per le due tele-
camerine piazzate ai lati, che svolgono
anche un’azione aerodinamica, come se
fosse di gomma. Si torce in maniera inna-
turale, seppure sottoposto ad una solleci-
tazione minima e di qui le polemiche, che
continueranno presumibilmente fino al
Gran Premio degli Stati Uniti. Perché tan-
ta deformazione, come è possibile che una
struttura, realizzata in materiali composi-
ti, si deformi come un giocattolo di gom-
ma e oltretutto in presenza di uno sforzo
torsionale veramente contenuto? A casa
Red Bull, ovviamente, minimizzano: tutto
a posto, tutto conforme al regolamento e,
ad avallare le loro dichiarazioni, quelle
della Federazione, che in occasione della
riunione del Gruppo Tecnico, tenutasi
questa settimana a Ginevra, ha liquidato
con poche battute la questione dei “nasi
flessibili”, ritenendoli assolutamente lega-
li. Dalla FIA fanno sapere che non solo la
"
flessibilità" del muso rispetta le regole,
ma che queste ultima caratteristica è sta-
ta voluta perché in caso di urto frontale sia
quest’ultimo a cedere, in maniera tale da
dissipare l’energia, che altrimenti andreb-
be a scaricarsi sulla scocca e successiva-
mente sul pilota. La stessa Federazione fa
infine notare che le prestazioni delle
monoposto sono influenzate dagli aletto-
ni, le appendici più vicine all’asfalto, e non
dai musi.