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GP USA
RED BULL CAMPIONE 1. PARTE
Foto, testi e disegni
Paolo D’Alessio
La storia di questo predominio ini-
zia nel 2009, quando la FIA, per
ridurre la deportanza delle mono-
posto e rendere le gare più com-
battute introduce il “kers” e rivo-
luziona la conformazione aerodi-
namica delle monoposto. Mentre i
progettisti dei cosiddetti top team
(
leggi Ferrari, Renault, McLaren,
Toyota e BMW) si concentrano
sulla messa a punto del sistema a
recupero di energia, Newey
imbocca una strada diametral-
mente opposta. Il tecnico inglese si
rende infatti conto che per essere
competitivi nel 2009 bisogna
disporre di una vettura con eleva-
to carico aerodinamico e quanto
più leggera possibile, al fine di uti-
lizzare la zavorra nella ricerca del-
l’assetto ottimale. Il tutto, tradot-
to in soldoni, si concretizza in una
monoposto, la Red Bull RB5, lar-
gamente sottopeso, priva di
“
kers”e con un’eccellente confor-
mazione aerodinamica. Fin dai
primi giri di pista, anche senza il
sistema per il recupero dell’ener-
gia, la RB5 si dimostra velocissima
e a suo agio tanto nel misto lento,
che sul veloce. Merito, come detto,
di una perfetta distribuzione dei
pesi, ma anche dellamigliore aero-
dinamica in circolazione e di solu-
zioni tecniche spesso controcor-
rente, come le sospensioni poste-
riori “pull rod” o a “tirante”, che
non si vedevano in Formula 1 da
una ventina d’anni. Newey rispol-
vera questo cinematismo per libe-
rare tutta la parte superiore del
cambio, al fine di ottenere un
retrotreno quanto più pulito e bas-
so possibile, con tutti i vantaggi di
carattere aerodinamico che ne
conseguono. Purtroppo, in sede di
progettazione, il tecnico inglese
non considera la possibilità di uti-
lizzare un diffusore posteriore a
“
doppio stadio”, come quello fur-
bescamente introdotto della
Brawn GP, che nelle prime gare
della stagione regala un enorme
vantaggio alle monoposto di Jen-
son Button e Rubens Barrichello.
Quando anche Vettel e Webber lo
possono montare, le Red Bull tor-
nano a battersi per la vittoria, ma
Button e la sua immacolata Brawn
GP hanno ormai preso il largo in
classifica generale. Altra carenza
tecnica della Red Bull 2009, una
certa incostanza di rendimento. La
monoposto inglese, motorizzata
Renault, si adatta ad ogni tipo di
circuito, con una certa propensio-
ne ai tracciati damedio-basso cari-
co, ma, in alcune circostanze,
inspiegabilmente, perde di com-
petitività. Accade così che, su piste
come Spa o Monza, dove le Red
Bull RB5 in teoria dovrebbero sur-
classare la concorrenza, sia Vettel
sia Webber faticano più del previ-
sto, raccogliendo pochi punti.
Altro tallone di Achille della RB5,
l’affidabilità. In più di una occasio-
ne i piloti di Mateschitz sono
costretti ad alzare bandiera bianca
per problemi tecnici e per cedi-
menti dei motori Renault, che
vanificano il potenziale di una
monoposto che con una maggiore
costanza di rendimento avrebbe
potuto tranquillamente battere la
rivale Brawn GP e vincere sia il
titolo piloti sia quello costruttori..