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ITALIANO RALLY
COSTA SMERALDA
Guido Rancati
Dice che il vantaggio messo insieme nella prima prova speciale ha sorpreso anche
lui, poi si volta indietro e ripensando alla stagione che gli ha dato l’ennesimo tito-
lo tricolore racconta che non è stata una passeggiata, che Umberto Scandola è sta-
to un avversario davvero consistente. Non cambia proprio mai, Paolo Andreucci:
come tutti i campioni veri, anche lui trova sempre la maniera di rendere onore ai
vinti. Anche se per farlo spesso deve arrampicarsi sugli specchi. Quello che ha pro-
vato nella sua lunga cavalcata dall’asfalto del Ciocco alla terra del Costa Smeral-
da lo confesserà, forse, fra qualche anno. Quando avrà smesso di correre e di vin-
cere, magari metterà in ordine di difficoltà i tanti campionati italiani collezionati
in una carriera ad altissimo livello. E allora ammetterà che questo appena finito
è solo uno dei tanti messi al sicuro senza dover veramente rimboccarsi le mani-
che.
Non ha vinto sempre, il garfagnino, ma il veronese con la Fabia, sul campo, l’ha
battuto solo alla Targa Florio dove il gong finale è suonato ben prima del previ-
sto. Non al San Martino di Castrozza dove invece la classifica è stata riscritta a
tavolino, con una decisione discutibile e pericolosa. Buona soltanto per rinviare
di qualche settimana il verdetto finale della sfida fra i due massimi protagonisti
del campionato italiano. Il resto, tutto il resto, sono solo chiacchiere che lasciano
il tempo che trovano. Come quelle che gli appassionati sintonizzati su RaiSport1
hanno dovuto sorbirsi anche dopo la conclusione dell’ultima gara.
A destra, Trentin vincitore del Trofeo Terra.
Sotto, Scandola secondo assoluto
Si sa: comunicare è un’arte. E ciascuno l’interpreta seguendo il proprio istinto e il proprio estro. Gli addetti alla comu-
nicazione di AciSport, per dire, anche con strani silenzi. Così non stupisce che nel bollettino apparso dopo la conclu-
sione del Costa Smeralda non si faccia menzione del titolo Costruttori che pure era l’unico della maggiore serie tri-
colore ancora da assegnare. Già, perché la vittoria della Peugeot non è così scontata come farebbero credere
i numeri. A metterla in discussione è un esposto presentato a fine gara dallo Sko-
da Italia Rally Team in base al quale i conti andrebbero rifatti da capo,
attribuendo alle Case in campo solo i punti solo rastrellati
da piloti Under 28. A suggerire l’interpretazione che
ribalterebbe il risultato, Cesare Fiorio, il Dottor
Sottile della Lancia del tempo che fu. Con
l’ausilio di Piercarlo Capolongo, il copi-
lota in odore di un qualche posto nel-
la stanza dei bottoni.
LO STRANO SILENZIO SUL TITOLO COSTRUTTORI