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GP USA
VETTEL VS ALONSO
Stefano Semeraro
Caro Sebastian, giochiamocela inter nos, a
Interlagos. E speriamo non vinca il più
veloce. E’ quello che Fernando Alonso deve
aver pensato tagliando da terzo il traguardo
di Austin. Il distacco fra Vettel e il ferrarista è
tornato di 13 punti, ma come dice Stefano
Domenicali, «Bisogna giocarsela fino in
fondo, sempre». Il vecchio motto del grande
Yoghi Berra, catcher dei New York Yankees:
«
it’s not over until is over», non è mai finita
fino a quando è finita. Il Mondiale, insomma,
ha ancora una settimana di vita.
La Red Bull in Texas aveva un primo
matchpoint e l’ha sprecato, per merito di
Fernando – bravissimo a recuperare tre
posizioni in partenza – e anche, diciamolo, di
Lewis Hamilton. Vettel negli
States non è riuscito a tenere a
bada l’inglese, e se l’è presa
con i doppiaggi che l’hanno
rallentato, con le scelte di assetto. E’ un
grandissimo campione, Seb, ma quando le
cose si mettono storte tende a frignare un po’
troppo. La scelta di privilegiare il carico
aerodinamico alla velocità di punta della sua
Red Bull ha pagato tante volte, non si può
pretendere sempre di avere la botte
piena e la moglie ubriaca. Con un
vantaggio di 13 punti ora può
guardare dall’alto la disfida
brasiliana, ma certo i ricorrenti
guai all’alternatore che stavolta
hanno bloccato Mark Webber nelle
prossime
notti
rischiano
di
trasformarsi in un incubo. «Per il
Mondiale sonomesso benissimo, meglio
che alla vigilia della corsa - ha detto Seb –
Hamilton ha avuto solo una possibilità,
grazie ad un mio sorpasso
difficoltoso su Karthikeyan, e l’ha
sfruttata grazie al DRS, ma dopo
abbiamo continuato
fino alla fine sullo stesso ritmo. La mossa
della Ferrari che ha penalizzato Massa? Non
mi riguarda. Mi riguarda invece il problema
all’alternatore, ma sono fiducioso che lo
risolveremo. Per me è stata una gara
fantastica, abbiamo vinto il titolo
costruttori, ho diputato il 100esimo
GP e per il Brasile sono molto
fiducioso, perché abbiamo
una macchina molto veloce».
In una guerra di dichiarazioni
che ricorda tanto quelle dei
politici dopo le elezioni, anche
Alonso ha celebrato il terzo
posto come un trionfo,
nonostante i 40 imbarazzanti
secondi di distacco beccati da
Lewis e Sebastian. «Per noi è
come una vittoria – ha
detto – perché competere
con Hamilton e Vettel
era impossibile, e dopo