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FORMULA 1
IL CASO CHE NON C’ERA
Stefano Semeraro
L’ultimo giallo dell’anno, il caso-Vettel
nato dal web e approdato alla FIA dopo
che la Ferrari aveva chiesto un chiarimen-
to sul sorpasso effettuato in presunto
regime di bandiere gialle dal campione
del mondo durante l’ultimo GP dell’anno,
si è concluso con un nulla di fatto. Tanto
rumore per nulla? O la conferma che in
un mondo sempre più dominato dalle tec-
nologie interattive a disposizione di
chiunque sarà sempre più difficile emet-
tere giudizi e verdetti? Vi consegniamo
l’interrogativo, con tutte le sue inquietan-
ti conseguenze, e passiamo ai fatti. Attra-
verso un comunicato ufficiale la FIA ha
ribadito che il sorpasso a Jean-Eric Ver-
gne di Sebastian Vettel a Interlagos è sta-
to regolare (la bandiera verde sventolata
del commissario vale più di quelle gialle
elettroniche), e che quindi il tedesco è
legittimamente campione. La Ferrari,
«
con spirito di trasparenza e buona
volontà» aveva chiesto infatti un chiari-
mento alla massima autorità mondiale,
visto che una penalità di 20 secondi per
sorpasso irregolare avrebbe retrocesso
Vettel all’ottavo posto del GP e automati-
camente promosso Alonso a campeon. La
FIA «con il medesimo intento costrutti-
vo» ha risposto in pratica che il fatto non
sussiste, ovvero che non esiste nessuna
infrazione su cui indagare. Un verdetto
che ha scatenato prevedibili reazioni. Per
i complottisti e i retroscenisti l’immagine
rimane vaga e variamente interpretabile,
per i legalisti l’interrogazione della Ferra-
ri è stato un esempio di scarsa sportività,
il tentativo di ribaltare a tavolino un risul-
tato maturato in pista. «La richiesta di
chiarimento rivolta alla FIA sul sorpasso
di Vettel su Vergne – ha spiegato un
comunicato di Maranello - è stata dettata
dall’esigenza di fare luce su circostanze
emerse su Internet solo nei giorni seguen-
ti la gara e non dalla volontà di minare la
legittimità del risultato sportivo. Di fron-
te a decine di migliaia di richieste da tut-
to il mondo, è stato doveroso da parte
nostra approfondire».