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MONOPOSTO ADATTE
A UN SALONE DELL’ARIA
Spostandoci verso l’asse posteriore invece, per ridurre la deportanza del mezzo non sareb-
be stato meglio imporre a tutti i team un profilo estrattore standard, lasciando che gli
aerodinamici si sbizzarrissero nello studio di nuove e diverse carrozzerie, in grado di dif-
ferenziare le vetture tra loro? E non ci tirino in ballo la giustificazione della Formula 1
come frontiera esasperata della ricerca, in contrapposizione ad altre categorie (vedi gare
USA) dove la tecnica è asservita allo spettacolo. Quello che da anni si vede in Formula 1
è più consono ad un salone dell’aria, che a vetture da competizione e ha ragione il Presi-
dente Montezemolo, quando auspica un ritorno al passato, al ruolo della meccanica e alla
limitazione dell’aerodinamica. In caso contrario, si corre il rischio di trasformare la For-
mula 1 in un videogame per aerodinamici, in un confronto tra una ristretta elite di tecni-
ci iperspecializzati, dove i dati della galleria del vento e la simulazione rischiano di con-
tare di più del talento, della competizione e del responso della pista. E non si tratta di
voler rimettere indietro le lancette del tempo, quanto stabilire una serie di regole sensa-
te, che contemperino le esigenze dell’evoluzione tecnica, con quelle dello spettacolo e del
contenimento dei costi. A questo proposito, il leit motiv del 2012 è stata la reintroduzio-
ne del “soffiaggio caldo” (hot-blowing), dopo la messa al bando del “sistema” Red Bull,
introdotto da Adrian Newey nel 2011. Certo, si dirà, se il legislatore non avesse posto un
freno alla creatività del “genius”, chissà dove saremmo arrivati, chissà che livelli di depor-
tanza si sarebbero raggiunti, invece dislocando gli scarichi nella parte alta della carroz-
zeria si è limitata di molto la loro capacità di produrre deportanza. Ma per arrivare alla
situazione di fine stagione 2012 i team hanno investito una quantità di denaro imbaraz-
zante (soprattutto in un periodo di crisi, come quello che stiamo attraversando), finendo
per falsare l’esito di un campionato, che sembrava avviato a ben altra conclusione. Eppu-
re, per evitare sprechi di denaro e inutili contestazioni, sarebbe stato sufficiente percor-
rere la corsia box della Formula 1 in un qualsiasi Gran Premio europeo e vedere come e
dove sono dislocati i condotti di scarico sulle GP2 o sulle GP3. Perché nessuno ci abbia
pensato, rimane però un mistero.....
L’inizio dell’era “mietitrebbia” è datato 2009 e la migliore interprete della nuova
Formula 1, voluta dalla FIA per ridurre la deportanza delle vetture è la Brawn GP, che
peraltro domina la stagione con una vettura al limite del regolamento, con un doppio
estrattore posteriore. La più clamorosa svista del legislatore degli ultimi anni...
Sempre nel 2010 le monoposto si trasformano
in “marlin”, quando Adrian Newey monta
sulla sua Red Bull una pinna che unisce
la presa d’aria motore, con l’ala posteriore
Nel 2010, par fare stallare l’ala posteriore, la McLaren
crea il condotto “f-duct”, che viene azionato in corsa
dal pilota, spostando la mano, sul lato destro
dell’abitacolo. E poi si parla di sicurezza...