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Da neo-pilota della McLaren su cosa vorresti concen-
trarti prima che inizi la stagione?
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Per me la cosa più importante è entrare nel ritmo del team e
della vettura, abituarmi al cambio, ai vari sistemi, capire al volo
il set-up della macchina e sviluppare una buona comunicazione
con i miei ingegneri. Trovare l’intesa con loro e con il team è mol-
to importante perché così facendo, al momento dei primi test
l’ambiente mi sembrerà già familiare, e quando si tratterà di tra-
sferirci a Melbourne sarò ben preparato, tutto mi verrà in manie-
ra automatica e non ho avrò bisogno di pensare a troppe cose.
Più sarò preparato, meglio sarà».
Cosa dovrai fare per essere sicuro che nel 2013 vedre-
mo il Sergio Perez che è finito sul podio in Malesia,
Canada e Italia, e non quello che non è riuscito a segna-
re nemmeno unpunto nelle ultime gare della scorsa sta-
gione?
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Dovrò saper cogliere i lati positivi del 2012 ma anche riflettere
su quelli negativi, perché di solito impari di più dagli errori. Ho
vissuto una grande stagione, imparando molto, ora si tratterà di
cambiare completamente l’approccio».
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IN MCLAREN
PER VINCERE
IL MONDIALE»
Un 2012 di grande soddisfazioni, come
i tre podi in Malesia, Canada e a
Monza, con qualche alto e basso,
soprattutto a fine stagione, hanno
fatto di Sergio Perez il giovane più
conteso della F.1. Quest’anno alla
corte di Martin Whitmarsh e con
Jenson Button come compagno di
squadra, il messicano dovrà
dimostrare di essere un pilota maturo.
Cosa di cui Sergio è convintissimo