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FORMULA 1
CHARLES PIC
«
DEVO IMPARAR
AD ADAT TARMI»
Dopo un 2012 incoraggiante in cui ha spesso sfidato il suo compagno di squadra Timo Glock,
il francesino è passato dalla Marussia alla Caterham. Ha firmato un contratto biennale,
quindi con il team potrà concentrarsi su un necessario salto di qualità. Tony Fernandes vuole
finalmente guadagnare punti, l’allievo di Panis conta di trasformarsi in un driver completo
Charles, dopo la fine della scorsa stagione sei stato spesso
alla factory della Caterham, a Leafiled. Ci puoi raccontare
quei giorni?
«
Prima di tutto ho conosciuto il team e dato un’occhiata alla sede. Poi
ho parlato con le persone con cui dovrò lavorare a stretto contatto lo
scorso anno. La cosa più importante è passare del tempo con gli uomi-
ni della squadra per conoscerci meglio a vicenda prima dei test».
Anche se sei alla Caterham da poco, hai già notato le diffe-
renze con la Marussia?
«
Sono entrambi teammolto giovani. Per me la factory della Caterham
è ottima. Stiamo facendo il massimo per produrre una buona mono-
posto e c’è molto da fare. Penso che la Caterham abbia un grande
potenziale, ne sono certo al 100 per cento. Dobbiamo solo lavorare a
fondo per fare un passo in avanti nel 2013».
La Caterhamha passato ormai tre anni in F.1, ma deve anco-
ra ottenere il suo primo punto. Il team sente la pressione?
«
Non mi sembra. La Caterham è sempre stato il primo dei tre nuovi
team, quindi direi che finora si è comportata molto bene. Di certo
vogliamo fare meglio dell’anno scorso, ma non siano stressati. Sap-
piamo dove vogliamo arrivare, è la cosa più importante».
In Brasile hai battagliato a lungo con Vitaly Petrov. E’ stato
difficile gareggiare contro la Caterham, sapendo che sareb-
be stato il tuo futuro team?
«
No, pensavo solo alla mia gara, spingendo al massimo. Non ci ho mai
pensato, ero troppo occupato a andare veloce e a concentrami sul-
l’equilibratura dei freni, sul set-up del differenziale e sulla mappatu-
ra del motore, perché sulla pista le condizioni cambiavano in conti-
nuazione. E’ stata dura. Il mio compito era fare il meglio possibile per
la Marussia, solo dopo il Brasile ho iniziato a lavorare con la Cater-
ham. E sono molto, molto contento di far parte di questa squadra».