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te mi dice: ‘papà quando andiamo a giocare
con i go-kart?’, e mi accorgo che è molto dol-
ce, e lo fa per me. Mi auguro che anche lui
trovi la sua strada, anche perché ha l’età che
avevo io quando fui “illuminato” dal kart».
Come si allena l’atleta Zanardi?
«
Fino a Londra facevo 60 ore mensili di
hand-bike, più qualche puntata in palestra.
Non c’è una routine ben definita. Se in que-
sti giorni ho l’abbassamento di voce è per-
ché prima di Natale sono andato a fare un
giro di tre ore in bicicletta sui colli Euganei.
A un certo punto però mi sono toccato il
naso, e ho sentito che c’era un ghiacciolo
attaccato alla punta; insomma, mi sono
preso un accidente. Non vedo l’ora che arri-
vi primavera per tornare in bici in posti
meravigliosi. Quest’anno sarò più flessibi-
le negli allenamenti, me la prenderò più
comoda. Ma so già che quando incontrerò
una salita che conosco, cercherò di fare
meglio dell’ultima volta».
Obiettivi agonistici?
«
Voglio sperare di qualificarmi per il cam-
pionato del mondo, dopo aver fatto qual-
che gara di coppa del mondo. Aggiungo che
ho la folle di idea di partecipare di nuovo
alla maratona delle Dolomiti, forse la più
bella gara che c’è in Italia. Si articola su tre
percorsi, da 55, 109, e 138 chilometri. La
follia sta nel fatto che, visto che il percorso
da 55 l’ho già fatto, vorrei buttarmi su quel-
lo da 138. Sono più di 4000 metri di disli-
vello, una impresa davvero titanica da fare
solo a forza di braccia».
Cosa ti spinge a tentare queste sfide
estreme?
«
Non certo i titoli dei giornali. Come ha
detto qualcuno: non scalo lamontagna per-
ché è un’impresa, ma solo perché è lì...».
Sei popolarissimo: ti tenta l’avventu-
ra in politica?
«
Al momento no. Non mi sento pronto, in
futuro chissà. Una responsabilità del gene-
re andrebbe accettata solo se si è pronti ad
affrontarla con il massimo impegno, con il
desiderio di regalare al prossimo il meglio
possibile, e non esigendolo per se stessi.
Allora preferisco svolgere azioni di solida-
rietà, attraverso iniziative con le onlus o
con l’associazione “bimbi in gamba” che io
stesso ho contribuito a creare».
Una cosa che loZanardi politico cam-
bierebbe?
«
Riformerei il sistema scolastico. Occorre
dare uno stimolo ai nostri ragazzi, preten-
dendodi più,ma regalando loro gli strumen-
ti per rendere più competitivo lo studio rica-
vando soddisfazione anche dai piccoli risul-
tati che si possono conseguire. Prevedendo
più importanza per lo sport, perché se io
sono diventato una persona migliore è stato
grazie allo sport, che mi ha aiutato ad apri-
re i miei orizzonti. Occorre creare un siste-
ma che insegni ai ragazzi cosa devono aspet-
tarsi nella vita, e mostri loro un metodo che
consenta di risolvere i problemi».
Con chi ti candideresti?
«
Se domani facessero un partito, libero da
attaccamenti ideologici, ispirato al buon-
senso e fatto da sole donne, lo sosterrei
volentieri. L’unica cosa che noi uomini sia-
mo in grado di fare in maniera nettamente
superiore è parcheggiare. Per il resto ci bat-
tono dieci a zero in tutto».