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SAUBER VESTE
ABITI TRISTI
Potremmo dire lo stesso per la Sauber, che se è stata tanto fotografata nel corso del 2012
lo deve alle prestazioni sciorinate in pista da Kobayashi e Perez e non certo al look della
C31. Rispetto a qualche anno fa, quando il team svizzero faceva parte della galassia BMW,
le cose non sono cambiate in maniera drammatica, ma passare dal bianco blu del 2009,
al bianco-grigio di queste ultime stagioni non è stato certo un miglioramento. Ora i casi
sono due: o il patron svizzero è visceralmente legato alla bicromia, o nessuno lo ha anco-
ra informato che nell’ipertecnologica F.1 del nuovo millennio la componente estetica con-
ta. Eccome se conta. Speriamo che la Kaltemborn abbia capito l’antifona e dall’anno pros-
simo la compagine elvetica sappia offrirci qualcosa di meglio.
L’unica consolazione per gli uomini di Stoccarda è che c’è chi è riuscito a fare peggio di
loro, anche se di poco. E sono gli uomini della Hispania Racing Team che, dopo il lode-
vole tentativo di emergere dall’anonimato dello scorso anno, sono riusciti nell’impresa di
peggiorare nuovamente il look della Cenerentola del Circus. E dire che un team di secon-
do piano, con evidenti problemi di sponsor e di visibilità, dovrebbe fare l’esatto contra-
rio. L’imperativo per squadre di questo tipo dovrebbe essere quello di catturare l’atten-
zione di obiettivi e telecamere con pretesti grafici di grande impatto. Qualche esempio:
le ragazze di Penthouse della Hesketh di Keegan del 1977, gli animali stilizzati delle Jor-
dan di inizio millennio o il tentacolare leone della Shadow Samson Shag di Lammers del
1979.
Nessuna di queste ha mai vinto il mondiale, ma in molti se le ricordano ancora oggi.
HRT PRIVA DI FANTASIA
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