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Da una compagine fondata da Richard Branson ci aspettavamo sinceramente qualcosa di
più. Dopo l’esordio incoraggiante (almeno dal punto di vista estetico) del 2010, con la
riproposizione di motivi grafici, che riecheggiano gli anni ‘70, la contestazione giovanile
e i figli dei fiori, la grafica delle ultime Marussia da Gran Premio si è progressivamente
appiattita. E’ diventata più anonima, più scontata, anche se sulla presa d’aria motore con-
tinua a capeggiare la scritta Virgin, da sempre sinonimo di sfide all’impossibile e di gran-
de attenzione per il marketing e la comunicazione.
MARUSSIA NON FA ONORE A BRANSON
TORO ROSSO
MEGLIO IN NEGATIVO?
Discorso analogo della Red Bull vale per la Toro Rosso, anche se in questo caso la trasfor-
mazione del toro in una sorta di murales e l’utilizzo di colori poco “racing” la rendono
decisamentemeno accattivante. Un suggerimento ai guru del look della bevanda che “met-
te le ali”: per differenziale le quattromonoposto e conferiremaggiore personalità alle Toro
Rosso, basterebbe creare un contrasto più marcato tra l’immagine del toro e il fondo del-
la monoposto. Se poi si volesse osare di più, perché non pensare ad invertire i colori tra
Red Bull e Toro Rosso, trasformando l’immagine delle macchine di Faenza in una sorta
di “negativo” delle macchine di Vettel e Webber?.
