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GRAN TURISMO
MATTEO BOBBI
Marco Cortesi
Matteo Bobbi, classe 1978, ha appena con-
cluso il proprio primo anno da teammana-
ger, ma è pronto a tornare in pista da pilo-
ta mentre l'arena del Gran Truismo ritrova
quel FIAGT che l'aveva portato al grande
successo. Il momento della maturità porta
a delle scelte, più o meno definitive, e fare
a dei bilanci, mentre là fuori le corse ed il
mondo circostante affrontano uno dei
momenti più difficili di sempre.
Quali sono i piani per il 2013 del
Vita4One Italy?
I programmi di quest'anno vedono la par-
tecipazione a due campionati, il British GT
ed il Blancpain Endurance Series. Stiamo
lavorando per schierare due vetture in cia-
scuno. Abbiamo concluso le trattative con i
piloti per una vettura nel GT impegnata nel
Regno Unito e siamo in contatto con diver-
si altri piloti, ma per il resto non c'è anco-
ra nulla di deciso. Posso però anticipare che
farò il mio ritorno in pista da pilota a tem-
po pieno!”
Un passo indietro, com'è nata l'av-
ventura da team manager?
E' stata una scelta a cui si è arrivati mol-
to naturalmente. E' nato tutto dallo splen-
dido rapporto che ho con Michael Bartels,
che voleva espandere il brand di
Vita4One. Parlando insieme, abbiamo
visto nascere questa possibilità che è sta-
ta anche conseguenza della stima e del
lavoro reciproco. Oltretutto, lo scorso
anno è statoil primo per lui con la BMW e
voleva tenere attivo un legame sia con la
Ferrari che con Michelotto corse con cui
aveva sempre collaborato”.
Come valuti a posteriori il lavoro fat-
to?
L'anno dell'esordio ci ha portato ottimi
risultati. Siamo arrivati secondi di classe
nel Blancpain, lottando fino all'ultima gara
e dopo essere stati in testa per gran parte
per l'anno. Inoltre, abbiamo vinto l'ECC
conMulacchié e Rangoni e abbiamo segna-
to ottimi risultati nell'Italiano coi vari pilo-
ti che abbiamo portato in pista. Su 20 par-
tenze abbiamo portato a casa qualcosa
come 14 podi, l'ideale sarebbe continuare
così”.
E' stata dura rinunciare a metterti al
volante?
Ho fatto molta fatica a non guidare, anche
se comunque ho preso parte ad alcune cor-
se da terzo pilota. Vivere la gara dal muret-
to però, non è da meno. E poi è stata una
sfida enorme creare tutta la struttura da
zero. Una sfida diversa da quella di metter-
si alla guida, ma altrettanto difficile ed
emozionante. Aprire un team a gennaio,
esordire a febbraio e vincere subito, oltre a
portare a termine una stagione con questo
standard di risultati. Penso però di essere
ancora competitivo come due anni fa, anzi
forse di più, ho molta più fame”.
Non hai mai pensato… "ora salgo in
macchina e vi faccio vedere io"?
No, ho avuto la fortuna di schierare piloti
validi, alcuni dei quali amici personali, e
non li ho mai messi in discussione. Dopo
tutto sono in questo settore da più di ven-
t'anni, sapevo di poter distinguere bene i
ruoli. Certo, spero che la mia esperienza sia
stata d'aiuto permettendomi, conoscendo
le problematiche anche dal punto di vista
del pilota, di dare consigli e prendere deci-
sioni strategiche all'altezza”.
Cosa ne pensi della fine del Mondia-
le GT e del ritorno "all'antico"?
Bene o male ho vissuto tutti i vari cicli del
GT e penso che il periodo migliore sia sta-
to quando, all'inizio degli anni 2000, si cor-
reva in concomitanza con il Turismo e c'era
tanta animazione durante il weekend, un
bel contorno, gli spettatori potevano diver-
tirsi e vedere gare diverse. Poi si sono scel-
te strade separate e a patirne di più è stato
il GT. Il mondiale non ha avuto gran cari-