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L’AERODINAMICA
CONDIZIONA TUTTO
E qui veniamo alle dolenti note: anche se il 2013 sarà un anno di transizione, in attesa
della rivoluzione turbo del 2014 e a dispetto della buona volontà della FIA, che 12 mesi
fa aveva cercato di ridimensionare l’effetto “soffiaggio”, la Formula 1 è ancora troppo con-
dizionata dall’aerodinamica. Per tutti i team, che puntano in alto, la parola d’ordine con-
tinua ad essere ottimizzazione del corretto funzionamento degli scarichi motore e studio
del loro corretto posizionamento, in funzione del profilo estrattore posteriore e del miglio-
re sfruttamento possibile dell’effetto Coanda. Un po’ troppo poco per una Formula 1 che
vuole essere la categoria regina dell’automobilismo mondiale, non vi pare? Ma tant’è,
piaccia o no la Formula 1 delle ultime stagioni è questa e anche nel 2013 prepariamoci ad
assistere a gare condizionate dalla maggiore o minore quantità di carico aerodinamico e
dallo sfruttamento delle nuove Pirelli che, al momento, non sembrano avere creato ecces-
sivi problemi, come accadde invece nel 2012, con un vincitore diverso ad ogni gara, nel-
la prima parte dell’anno.
LA SAUBER È
RIVOLUZIONARIA
Dulcis in fundo le sorprese: come ad ogni vigilia del mondiale che si rispetti, anche nel
2013
si sprecano le scommesse su chi sarà la sorpresa dell’anno. Acclarata la consistenza
tecnica della Red Bull e la solita ferrea premessa, che i test invernali hanno un valore rela-
tivo, stante l’utilizzo di diversi tipi di coperture e soprattutto di differenti quantitativi di
carburante imbarcato da parte dei vari team, attenzione a Mercedes, Williams e Sauber. Il
team tedesco, dopo essersi definitivamente convertito al passo lungo, è apparso in netta
crescita e non soloper l’arrivodi LewisHamilton,mentre laWilliams, con la neonata FW35,
ha dimostrato al mondo intero dove ci si possa spingere con la rastremazione del poste-
riore. Il progetto più rivoluzionario è però quello della Sauber C32 (
sotto
),
le cui fiancate
sonopiù strette di ben20centimetri, rispetto alla concorrenza. Se lamonopostonon lamen-
terà problemi di surriscaldamento ed affidabilità saranno in parecchi a copiarla nell’im-
mediato futuro. Soprattuttonellanuova era turbo. Ricordate cosa accadde nel 1986, all’epo-
ca della Brabham BT55 “sogliola” di Gordon Murray: tutti la criticarono e la derisero, sal-
vo poi copiarla, quando il concetto ispiratore di questo progetto venne trasferito dalla Bra-
bham alla McLaren, col modello MP4/4 del 1988. E’ di queste rivoluzioni tecniche che la
Formula 1 ha bisogno, non del cervellotico posizionamento egli scarichi motore.
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