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PRODUZIONE
ASTON MARTIN VANQUISH
Aston Martin promette per la Vanquish un
tempo di 4,1 secondi per scattare da 0 a 100
km/h con launch control (interessante per una
due ruote motrici) e una velocità massima
attorno ai 300 km/h. Per quanto riguarda il
sistema sospensivo è a controllo elettronico
con almeno tre programmi selezionabili e
attraverso una centralina di buona capacità,
anche in funzione automatica, la risposta è
molto rapida nel settare il sistema nella confi-
gurazione migliore.
L’impianto frenante conta su dischi carbocera-
mici da 398 mm con pinze a sei pistoni grazie
a pneumatici di generose dimensioni (20 pol-
lici) che hanno permesso l’alloggiamento sen-
za rinunce.
La nuova Vanquish forte di queste caratteristi-
che punta dritta a conquistare chi cerca una
vera granturismo veloce e pratica con una cura
nel dettaglio più che maniacale. Non una super
car esotica ma una GT da utilizzare quotidia-
namente con un comportamento dinamico da
dominatrice. Se infatti si osservano le miglio-
rie apportate all’autotelaio, al contenimento
del baricentro e al peso (dovrebbe pesare poco
più di 1700 chili) oltre che alla sua distribuzio-
ne nulla sembra essere stato tralasciato per
offrire le migliori prestazioni possibili.
Nella factory inglese il lavoro è febbrile e sulla
Vanquish c’è una attenzione davvero maniaca-
le un po’ per il posizionamento ma soprattutto
perché la sua nascita coincide con un anniver-
sario importantissimo per questa azienda mol-
to sentito da tutte le maestranze. Quasi un
secolo fa infatti chi fondò questo marchio sta-
va preparando la sua prima vettura su telaio
Isotta Fraschini, che poi impegnata in gara nel-
la London Aston Clinton (non il vino con l’uva
fragole veneto) diede parte del nome. Ma anche
perché David Brown, proprio nel 1947, acquisì
l’Aston Martin e la cedette nel 1972, dandole in
25
anni una notorietà aristocratica e sportiva
unica nel panorama automobilistico mondiale.
Come tradizione insegna della Vanquish si
dovrebbero poi vedere anche delle versioni più
sportive e non è esclusa la variante Volante con
tetto in stoffa. Per quanto riguarda il nome
ricordiamo che la Vanquish precedente gene-
razione è stata prodotta tra il 2001 e il 2004 e
nelle versioni S dal 2004 al 2007. Poi è stata
sostituita dalla DBS. In alcuni recenti film di
James Bond la Vanquish è stata la sua auto pre-
diletta e anche questo ha motivo d’interesse.
Grazie a pneumatici Pirelli e impianto frenan-
te della Brembo anche il made in Italy è ben
presente oltre che nell’azionariato conBonomi.
Infine una nota per chi ha avuto una Vanquish
del passato: i problemi dell’elettronica che le
affiggevano non sono neppur più da ricordare
perché la componentistica è stata migliorata
nettamente dalla cura prima Ford e poi dal
gruppo che oggi detiene la proprietà di questo
marchio che negli ultimi anni è arrivato a pro-
durre anche 7mila automobili l’anno e che sep-
pur in questi ultimi mesi abbia rallentato la
corsa produce vere opere d’arte con le ruote
sempre più perfezionate. Come appunto la
nuova Vanquish che gode di tutte le esperien-
ze positive accumulate in questi ultimi dal-
l’epoca DB9 in avanti.
DA GUIDARE
Per chi mastica Aston da un po’ di anni nessu-
na novità sulla pulsantiera del cambio. Per gli
altri già questa caratteristica può invece fare
subito la differenza.
La seconda cosa che colpisce è il sound del
motore. Poi la facilità con cui si porta nono-
stante dimensioni davvero importanti. Quindi
il passo veloce che si riesce sempre a tenere.
Qui attenzione c’è da fare un inciso: le presta-
zioni assolute non sono da punto di riferimen-
to. Perché? Perché i cavalli sono si tanti ma non
i 742 della Ferrari! Quindi come prestazioni
assolute l’Aston sta sotto.
Se non si vive con l’angoscia del cronometro,
l’Aston piace molto perché è immediata in tut-
te le sue reazioni e si fa guidare sempre molto
bene: ad esempio se si supera il limite di ade-
renza degli pneumatici non strappa ma scivo-
la permettendo a chi la porta di avere sempre
margini di recupero. Il motore ha coppia, gira
bene ma non molto in alto. Poco sotto i 7 mila
giri da tutto: ricordiamo che alcuni concorren-
ti offrono mille giri in più.
Bene i freni, meno bene il cambio, non molto
veloce.
Notevoli, ovviamente, i consumi.