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co, ma vincente. Con Rosberg alla Merce-
des fa ancora valere il suo carisma, vedre-
mo però cosa succederà quando a spinge-
re, a scalpitare negli scarichi del compa-
gno sarà Hamilton, uno non molto abitua-
to a prendere ordini.
Alla Ferrari Domenicali si fa apprezzare
per le doto diplomatiche e umane. Chi è
vicino al team assicura che il team princi-
pal della Rossa non si tira indietro quan-
do si tratta di urlare nelle orecchie di qual-
cuno, ma davanti ad Alonso l’impressione
è che abbia poche armi dialettiche, poco
potere contrattuale. Stesso discorso per
Chris Horner alla Red Bull. Dopo aver
assestato qualche buffetto a Vettel per il
capriccio di Sepang, l’americano se ne è
infatti uscito con parole che di fatto sono
una velata approvazione al comporta-
mento tenuto in corsa dal tedesco. Un po’
come qui papà che sgridano i figli bulli, ma
sotto sotto sono contenti che il rampollo
stia nelle schiera di quelli che le danno e
non le prendono.
«
Multi 21 significa che la macchina 2 deve
stare davanti alla numero 1 – ha spiegato,
riferendosi alla frase in codice ripetuta da
un inferocito Webber a Vettel dopo la gara
malese – Multi 12 significa l’inverso. Non
è difficile da afferrare, eppure nelle ultime
tre gare i nostri piloti non sogno riusciti a
capire il messaggio. Penso che aboliremo
il codice e ne troveremo un altro». E poi,
riferendosi direttamente al comporta-
mento di Sebastian: «non vinci tanto
quanto ha fatto lui dimostrandoti sotto-
messo. Se Fernando Alonso o Lewis
Hamilton si fossero trovati in quella posi-
zione, avrebbero fatto lo stesso. E anche
Mark Webber. Dunque non parliamone
come se il problema riguardasse solo
Sebastian…».