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F138 REATTIVA
ALLE MODIFICHE
Cose di un’altra era, rispetto a questo ini-
zio mondiale, che ci ha regalato una F138
in palla fin dal primo Gran Premio e
soprattutto una Ferrari reattiva alle modi-
fiche. E la riprova l’abbiamo avuta a Shan-
gai, dove il Cavallino aveva programmato
il primo consistente step evolutivo per la
F138. Intendiamoci, nulla di eclatante, dal
punto di vista estetico, ma determinante
per la crescita. In particolare, in vista del
Gran Premio di Cina la Ferrari ha portato
tre modifiche aerodinamiche all’asse
anteriore, col chiaro intento di incremen-
tare e velocizzare la portata d’aria che
investe il retrotreno. La più appariscente
è senza dubbio costituita dal disegno del-
le nuove paratie laterali che, al contrario
di quanto accadeva in precedenza, indiriz-
zano ora il flusso d’aria verso l’esterno del-
le ruote direttrici, sfruttando la presenza
di due soffiature, ricavate nella parte bas-
sa della bandella. Per incrementare ulte-
riormente la velocità del flusso che lambi-
sce le fiancate, e va quindi ad investire
l’estrattore posteriore, la Ferrari ha inol-
tre praticato delle aperture nella parte
centrale dei “cestelli”, che carenano l’im-
pianto frenante anteriore, facendo sfoga-
re l’aria calda verso l’esterno dei cerchio-
ni. Allo stesso tempo è cambiato il disegno
dei deviatori di flusso ancorati alla parte
inferiore della scocca, che in Cina presen-
tavano un disegno più complesso e tre ine-
dite soffiature. Questa conformazione
dovrebbe suddividere in più componenti
il flusso che scorre in loco, indirizzando-
ne una certa quota sotto la monoposto e la
restante verso la parte esterna dei ponto-
ni laterali. Modifiche poco appariscenti,
come detto, ma fondamentali nella For-
mula 1 moderna, dove si parla ormai sem-
pre più diffusamente di micro-aerodina-
mica e della sua influenza sulle prestazio-
ni delle vetture. In attesa della verifica in
Bahrain una cosa è certa: sulla Ferrari il
nuovo pacchetto aerodinamico ha funzio-
nato al meglio e la variabile gomma, vera
croce e delizia di questo avvio di mondia-
le, non è sembrata influire più di tanto sul
comportamento delle rosse. Tanto che, a
detta di Alonso “...nel finale di gara ave-
vamo ancora un po' di margine” sugli
avversari, ma non è stato necessario spre-
mere più di tanto la F138, perché gli altri
erano ormai lontani. E si, sembra proprio
di essere tornati indietro di cinque/sei
anni, a quel famoso biennio 2007/2008,
quando gli avversari erano costretti ad
inseguire le rosse (per non dire spiarle) e
non il contrario