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FORMULA 1
TOTO WOLFF
Toto, anche se il risultato in Bahrain
è stato in parte deludente, ti deve
sembrare di essere sbarcato nel pae-
se della cuccagna da quando sei in
Mercedes...
«
Ah sì, finora abbiamo ottenuto due pole
position - che fanno sempre molto piacere.
Ma mi sentirei nel paese della cuccagna se
facessimo lo stesso la domenica e finissimo
in cima alla classifica. Forse potremmo
convincere Bernie (Ecclestone, ndr) ad
assegnare punti anche il sabato! Comun-
que sì, sono felice, non tanto per i risultati
quanto per il fatto di far parte di questo
team. C’è una fantastica atmosfera, il che
significa che oltre a lavorare sodo ridiamo
anche insieme. Questo è molto importante
per “fare gruppo”».
Può essere che siate stati in qualche
modo presi alla sprovvista dal suc-
cesso improvviso e inatteso? Ti devi
sentire molto fortunato...
«
Be’, non mi sembra che a spingerci sia la
fortuna. Se consideriamo le gare finora
disputate, abbiamo avuto due pole position
e abbiamo chiuso due volte in terza posi-
zione – che si traduce in un consistente bal-
zo in avanti ottenuto grazie al duro lavoro.
Sì, dobbiamo consolidare i risultati in gara,
ma i due ragazzi sulla monoposto, gli inge-
gneri e i meccanici stanno facendo un otti-
mo lavoro e credo che quello che dobbia-
mo mettere in agenda ora è cercare di inca-
strare un po’ meglio tutti questi elementi –
così otterremo i risultati che vogliamo in
gara. Sicuramente fa piacere passare un bel
sabato sera, ma firmerei volentieri per una
splendida domenica sera (sorride)!».
A pochi box di distanza da quello
Mercedes si trova la Williams. Con
quali emozioni segui le loro battaglie
di inizio stagione?
«
Li vedo litigare e mi viene da pensare che
non è servito amolto il fatto che io sia anda-
to via. Credo che con tutti i cambiamenti
che sono avvenuti nel team, debbano anco-
ra mettersi a fuoco. La squadra ha basi
finanziarie solide e ora ha bisogno di
costruire su quello, passo dopo passo. Spe-
ro possano superare questo difficile
momento molto presto».
Tornando alla Mercedes, a livello
manageriale nessuno di voi - tu, Ross
Brawn, Niki Lauda – ha mai lavora-
to insieme prima. A che punto è
l’amalgama fra di voi? Di certo il suc-
cesso aiuta.
«
Niki lo conosco da più tempo – e direi che
andiamo molto d’accordo. E’ molto schiet-
to e nel lavoro quotidiano arrivare al pun-
to con un linguaggio diretto aiuta enorme-
mente a risolvere problemi in modo più
rapido. Ross lo conoscevo esclusivamente
di nome e di fama, quindi siamo partiti da
una situazione diversa. Mi rendo conto
però che ci stiamo avvicinando a una
comunicazione non verbale, dove basta
uno sguardo per capire cosa l’altra perso-
na ha in testa».
Quali qualità hai imparato ad
apprezzare in Niki e Ross? Siete un
trio molto interessante – ma anche
buoni partner?
«
Le qualità che più apprezzo in Niki sono
la sua franchezza, la sua efficienza e, inuti-
le sottolinearlo, il suo valore come uomo di
sport. Ross ha tutte le virtù che un grande
ingegnere deve avere: la precisione, un
modo di lavorare attento e strutturato, la
calma e l’autorevolezza che esibisce con i
suoi tecnici».
Tutto fa presagire all’arrivo di Paddy
Lowe dalla McLaren per la prossima
stagione. Visto che hai parlato delle
qualità di leadership di Ross nei con-
fronti dei tecnici, dobbiamo aspet-
tarci delle frizioni?
«
Perché? Uno non esclude l’altro. Ross è il
principale del team e non voglio che que-
sto cambi. Abbiamo bisogno di stabilità in
squadra visto che abbiamo una montagna
di lavoro da fare. Non importa come si
costituisce il team ma il fatto di avere con
noi più persone competenti possibile – di
tanti discorsi questo è ciò che mi interes-
sa».
Ti ha sorpreso il fatto che Lewis
Hamilton abbia sostenuto Ross così
fortemente?
«
No, per niente. Ognuno di noi ha la mas-
sima considerazione di Ross e sarebbe un
errore madornale mettere in discussione
le sue qualità tecniche – è una persona che
ha conquistato sette o otto titoli. Chi sono
io in confronto? Sono in Formula 1 solo da
tre anni. Per questo sono pienamente
d’accordo con ogni singola parola di
Lewis».
Cosa ci dici dei tuoi piloti? Dopo
quasi tre mesi di collaborazione,
quali qualità hai scoperto in loro?
Dopo il Gran Premio di Malesia
qualcuno sosteneva che Lewis
dovesse diventare il vostro pilota
numero uno.
«
Tre mesi non sono un periodo eccessiva-
mente lungo. Ho conosciuto un po’ il loro
lato privato, ma sicuramente molto di più
della loro parte professionale e quello che
posso dire, sinceramente, è che ammiro
non solo il loro talento ma anche l’atten-
zione e l’impegno che mettono nel lavoro.
Niente li può distogliere dall’obiettivo:
vincere. Certo, sono diversi nel loro
approccio».
In che modo?
«
Be’, potremmo dire che Nico (Rosberg)
ha un modo teutonico di approcciare le
cose: dalla routine quotidiana al modo di
risolvere i problemi. L’approccio di Lewis
è più emozionale . Ma se guardiamo i tem-
pi, entrambi gli atteggiamenti funzionano
–
sono solo strade diverse! (sorride)».
Quanto siete lontani dal ricostruire