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WTCC
GARE AL SLOVAKIA RING
Dario Sala
Il giorno che tutto il paddock del WTCC aspettava è finalmente arrivato.
Sui saliscendi dello Slovakia Ring, la Honda ha vinto la sua prima gara da
quando si impegnata ufficialmente nella serie iridata. Un risultato atteso
(
specialmente dagli organizzatori) che hanno visto nella Casa nipponica il
simbolo del rinnovamento che il mondiale sta vivendo. L'arrivo dei giap-
ponesi, in un mondiale che in molti danno sempre per morto, è stata infat-
ti una ventata di aria fresca. Il segno che, dopo gli abbandoni eccellenti di
BMW, Seat e Chevrolet, il campionato poteva rivivere con un altro volto,
altri marchi e macchine diverse dalle berline a tre volumi alle quali si era
abituati. Ed ora la vittoria ha sancito definitivamente questa teoria in atte-
sa che altri costruttori seguano l'esempio dei figli del Sol Levante. A porta-
re la Civic sul gradino più alto del podio è stato Gabriele Tarquini e, non ce
ne vogliano gli altri piloti, è giusto così. Come sottolineato da lui stesso in
conferenza stampa, è un po' il padre putativo di questa macchina. Con la
sua grande esperienza ne ha indirizzato lo sviluppo, ha suggerito modifi-
che ed ha fatto da collante fra la parte italiana e quella giapponese. Era giu-
sto che toccasse a lui l'onore della vittoria. Un successo arrivato dopo aver
ottenuto la pole position che ha sancito la bontà di questa macchina sul cir-
cuito slovacco. Una pista dove la Honda aveva provato in inverno e che
conosceva molto bene. Ed infatti, non solo è arrivata la vittoria, ma anche
una tripletta che resterà impressa a lungo nella memoria. Un tracciato che
ha messo ha in mostra le enormi doti del telaio e delle sospensioni, ma che
allo stesso tempo ha fatto capire che anche in termini di potenza massima
non si è molto lontani dalle Chevrolet. Dire se ora la Civic potrà dominare
è troppo presto, ma la rimonta e relativo podio dell'abruzzese in gara due
certifica che la crescita è stata realmente veloce. Non poteva essere altri-
menti. La JAS, guidata da Alessandro Mariani e sotto la direzione tecnica
di Andrea Adamo, ha realizzato unmacchina estrema ed avanzata. A veder-
la da vicino si notano una marea di particolari curati in maniera quasi
maniacale e soluzioni molto all'avanguardia. Era ovvio che la Honda arri-
vasse a vincere in tempi brevi. Lo ha fatto su un circuito a lei congeniale
portando sul podio anche Tiago Monteiro e Norbert Michelisz. Vedremo
ora se potranno ripetersi anche su una pista più tradizionale. Forse non
subito, ma prepariamoci: il WTCC sta cambiando padrone.
Sopra, Maurizio Ambrogetti si coccola Monteiro e
Tarquini. Sotto, il podio di gara 1