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FORMULA 1
GP MONACO
Massimo Costa
Solo un punto, fino a Monte-Carlo, e la sensazione di non essere preso in considerazione come il compagno Daniel Ric-
ciardo, più incisivo. Serviva una svolta per Jean-Eric Vergne e, soprattutto, che nessuno gli finisse addosso in corsia box
durante i pit-stop, come verificatosi ben due volte nel corso delle prime sei gare della stagione. Prima o poi la ruota sarebbe
girata e proprio nella patria del Casinò è arrivata la puntata giusta. Ed è bello pensare che ci sia stato un aiuto anche dal-
l’alto, da quel François Cevert che Vergne ha voluto omaggiare riprendendo la grafica del casco del compianto francese,
scomparso nel GP degli USA del 1973, 40 anni fa. Vergne è stato paziente durante la gara monegasca, non ha voluto
strafare e si è anche un po’ annoiato quando si è trovato in fila indiana. A un certo punto, negli ultimi giri, era dietro a
Fernando Alonso e quando lo spagnolo è stato superato prima da Adrian Sutil poi da Jenson Button, un pensierino lo ha
fatto anche lui. Ma non ce n’è stato il tempo, più che altro Alonso ha preso le misure ed è andata comunque bene così. In
ogni caso è un anno particolarmente sensibile per Vergne e il suo compagno Ricciardo. Nel mirino c’è il sedile della Red
Bull che Mark Webber lascerà libero a fine stagione; logica vorrebbe che Chris Horner decida di puntare su uno di loro
due, ma nell’ambiente pochi sembrano d’accordo, dall’ex teamprincipal ToroRossoGerhardBerger fino aMikaHakkinen,
che sponsorizzano Kimi Raikkonen. La battaglia interna continuerà per tutta la stagione.
VERGNE
NEL RICORDO DI CEVERT
Il francese della Toro Rosso ha utilizzato il casco con i colori del compianto pilota
della Tyrrell scomparso 40 anni fa ed ha ottenuto un consistente ottavo posto