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KIMI FRENA
Massimo Costa
Vederlo arrancare in quella maniera metteva tenerezza. O tristezza. Kimi Raikkonen merita molto
di più che una Lotus E21 che sembra essersi bloccata a qualche settimana fa. E mentre gli altri lavo-
rano, portano sviluppi, il team diretto da Eric Boullier, che da tempo non sembra navigare in buone
acque economiche, pare essersi fermato. Forse perché, appunto, non è possibile affrontare spese
continue. E in questi casi, quei pochi sviluppi programmati o li azzecchi o sei spacciato. Magari è
solo un momento negativo, magari già a Silverstone Raikkonen tornerà in quelle posizioni che gli
competono e che gli avevano permesso di vincere a Melbourne e di prendersi tre secondi posti con-
secutivi. Ma il presente racconta di un decimo posto a Monaco, con aiutino di Sergio Perez certo ma
il podio era lontano anni luce, e di un nono a Montreal. Poca cosa per Raikkonen che forse sta seria-
mente iniziando a pensare che il prossimo anno sarebbe molto meglio essere al volante di una Red
Bull. A penalizzare subito l’ex campione del mondo sono stati i freni, il pedale era troppo morbido.
Il problema era già emerso venerdì, ha fatto notare Kimi un po’ stizzito. Dunque, non poteva attaccare
troppo in quelle condizioni, ma solo difendersi nei limiti del possibile. Una situazione frustrante.
Dai vertici del team fanno sapere che semplicemente non erano veloci. Affermazione piuttosto imba-
razzante per una squadra che per un certo momento pareva ambire a essere l’anti Red Bull o l’anti
Ferrari. Servono urgenti sterzate per riprendere il cammino di inizio campionato.
Problemi all’impianto
frenante, poca velocità
di punta, hanno
penalizzato il
finlandese che nelle
ultime due corse ha
incassato appena tre
punti e vede il podio
allontanarsi sempre più
