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ORE LE MANS
LA NONA DI
KRISTENSEN
L’Audi porta all’arrivo le tre vetture, cen-
trando le posizioni dispari (1°-3°-5°), in
uno straordinario sfoggio di performance
ed affidabilità. Il successo va all’equipaggio
che includeva i due veterani del team, Tom
Kristensen e Allan McNish. Il danese
aggiunge una nona perla alla sua collana di
successi ed è sempre più recordman, ma
certamente non gioisce. Mai è apparso così
provato al termine della gara e certo il
dramma di Simonsen lo ha toccato perso-
nalmente, visto che si trattava di un suo
connazionale ed amico, cosiccome distrut-
ta appariva la sempre folta colonia di piloti
e tifosi danesi. Allan McNish è al terzo cen-
tro, il secondo con l’Audi; viene quasi da
dire ‘soltanto’ se si raffronta il suo curricu-
lum a quello di altri piloti Audi di prima
generazione. Questa volta lo scozzese non
si è lasciato prendere dalla foga e non è
incappato in nessun errore. Loic Duval è
invece all’esordio sul gradino più alto del
podio e avrà bisogno di qualche giorno per
capire appieno quanto un successo come
questo ti cambia la vita, specie se sei fran-
cese.
ONORE ALLA
TOYOTA
La Toyota non ha demeritato, tutt’altro. Ha
giocato le sue carte con intelligenza e
soprattutto non ha cercato di strafare né di
superare i suoi limiti inuna rincorsa impos-
sibile alle rivali. E’ come se avesse rinuncia-
to in partenza e si fosse affidata a una solida
strategia, nella speranza che i fattori esterni
potessero rovesciare le sorti. Non è stato
così, ma il risultato (un 2° e un 4°, con le
TS030 inframezzate alle Audi) è buono e
l’esperienza raccolta sarà certamente utilis-
sima. Hanno dominato, in modo nettissi-
mo, le Morgan Nissan in categoria LMP2,
con le due vetture dell’OAK Racing a firma-
re una splendida doppietta, con Bertrand
Baguette-Ricardo Gonzalez-Martin Plow-
man davanti alla vettura più blasonata di
Brundle-Hansson-Pla.