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Alfredo Filippone
Non è stata la 24 Ore di Le Mans della grande resta, questa del
90
esimo anniversario. Per un sacco dimotivi, primo fra tutti per-
chè appena dieci minuti dopo il via, è morto il bravo Allan
Simonsen, in un incidente in solitario all’imbocco delle Hunau-
dières, gettando sull’intera corsa una cappa di mestizia. Non lo
è stato, neppure perchè il meteo ha rovinato la tradizionale ker-
messe a bordo pista e reso difficilissimo rimanere in pista per
chi guidava. E non lo è stato perchè l’atteso scontro fra i due
giganti, Audi e Toyota, non è mai sbocciato del tutto. E’ stata,
questo sì, una grandissima vittoria dell’Audi, la dodicesima in 14
partecipazioni, anzi la 13sima perchè come diciamo sempre, il
successo della Bentley del 2003 era un semplice scambio di mar-
chi per ragioni di marketing. A questo punto, che si può dire che
non sia stato già detto sulla perfezione del micidiale squadrone
di Inglostadt? Solleticato nell’orgoglio lo scorso anno (più nella
seconda parte del Mondiale che a Le Mans) dalla neo-arrivata
Toyota, la Casa degli anelli ha saputo reagire, alzando il tiro in
modo incredibile, e spazzando il campo da ogni dubbio.
L’ennesimo trionfo Audi e di Kristensen sono ovviamente stati
schiacciati dalla tristezza per la morte di Simonsen avvenuta nelle prime
fasi di gara mentre era al volante di una Aston Martin