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avevano recuperato al punto da consentire
a Lewis di ottenere la pole. La McLaren ha
alternato spesso anni non al massimo ad
anni molto competitivi. Nel 2004 vinse un
solo GP, ma ne ha vinti sette nel 2007.
Quindi la storia ci insegna che la McLaren
vincerà ancora, vincerà spesso, e sono sicu-
ro che la prossima era McLaren-Honda
sarà molto eccitante».
Come vedi il tuo futuro? Sarai ancora un
pilota McLaren nel 2015 quando inizierà la
collaborazione con la Honda?
«
Ho avuto una grande carriera. Ho vinto 15
GP e un campionato del mondo. E voglio
vincere ancora di più in futuro. Ma di quan-
ti anni sia composto questo futuro, ancora
non l’ho deciso. Aspettiamo e vediamo…».
Credi che, sempre pensando al futuro,Mar-
tin Whitmarsh sia il team principal giusto
per la McLaren?
«
Martin è una gran persona. Ha partecipa-
to ad oltre 100 vittorie di GP da quando è
arrivato alla McLaren nel 1989, e ha messo
insieme una enorme esperienza e cono-
scenza. E’ moltomotivato a far sì che le cose
cambino e insieme con Jonathan Neale,
SamMichael e TimGoss, e a tanti altri inge-
gneri di grande qualità, è la prova che la
McLaren ha una grande potenzialità».
RonDennis ha ancora voce in capitolo nelle
questioni di F.1? Per tanti anni il suo nome
è stato sinonimo di McLaren.
«
Ron è una leggenda della F.1, e qualsiasi
team di F.1 sarebbe onorato di averlo come
presidente. Ed è questo che Ron è ora: il
presidente. Quando parlo con lui mi sem-
bra molto preso dalle vicende della McLa-
ren Automotive, quindi non ha tempo per
occuparsi di ciò che accade nelle corse. Ma
ha più di 40 anni di esperienza in F.1, e sarà
sempre un appassionato di gare, quindi
ovviamente si tiene aggiornato. Ma non
interferisce in nulla, perché non ha bisogno
di farlo».
Per tre stagioni, fra il 2010 e il 2012, tu e
Lewis avete formato un dream team. Ora,
per contrasto, insieme a te c’è un giovane,
Checo Perez, che forse deve trovare ancora
un po’ di stabilità, se possiamo dire così. E’
una sensazione strana per te?
«
Checo è una bravo figliolo. A volte magari
è un po’ troppo irruente, per sua stessa
ammissione; ma è sicuramente un pilota
veloce e deve ancora imparare, anche per-
ché in questo mestiere non smetti mai di
farlo. E poi sì, come si è detto sta cercando
di lasciare un segno. Io penso che sia giusto
così. Il tuo compagno di squadra non può
mai essere il tuo migliore amico, perché la
gente inevitabilmente fa dei paragoni e tu
vuoi essere quello che ne esce meglio. Ma
Checo e io andiamo d’accordo, e questo è
meglio di quanto tu possa sperare fra due
compagni di squadra di questi tempi! Detto
questo, al momento non siamo molto sod-
disfatti delle prestazioni della nostra mac-
china. Se fosse più competitiva sarebbe un
bene per tutti e due».
Restando sull’argomento compagni di
squadra, ma tornando ai tempi di Lewis,
quando si è saputo che aveva firmato per
la Mercedes molti pensarono che avesse
commesso un errore. Ora invece molto
pochi sono ancota di quella opinione. Tu
cosa ne pensi? Senti un po’ invidia per lui
quando lo vedi qualificarsi e correre in
testa?
«
La F.1 è fatta di cicli. Non puoi vincere
sempre. La mia carriera ne è la dimostra-
zione. L’anno scorso la McLaren ha vinto
sette GP e la Mercedes uno. Quest’anno,
la Mercedes ha vinto un GP e la McLaren
ancora no. Ma è sbagliato fare previsioni
basate su meno di metà della stagione.
Sono in quest’ambiente da troppo tempo
per commettere un errore del genere. I
miglioramenti arriveranno, anche se non
so dire quando».
Il prossimo GP si correrà a Silverstone.
Non hai mai avuto la chance di guidare
una macchina vincente nel tuo GP di casa,
neppure nel 2009. Pensi che, contro tutte
le previsioni, potresti farcela proprio que-
st’anno?
«
Il pubblico di Silverstone è il migliore del
mondo, e vorrei tanto dargli un motivo per
fare il tifo quest’anno. Non ho mai vinto il
mio GP di casa, ma vorrei tanto riuscirci
almeno una volta. E’ un po’ triste ammet-
terlo, ma non credo che succederà stavolta.
Ma siate certi che faremo tutto il possibile
pur di ottenere un risultato decente a Sil-
verstone».