Marco Cortesi
Gara davvero anonima per la
Mercedes in Italia. Curioso (o
no?) il fatto che le due squadre
che più hanno investito nel dop-
pio DRS passivo, Lotus e Mer-
cedes, si siano trovate in crisi su
un circuito velocissimo come
Monza, anche se per motivi
diversi. In realtà, più che la
velocità di punta, a penalizzare
i tedeschi è stata la qualifica.
Problemi al KERS hanno infatti
messo fuori Nico Rosberg nelle
libere 3, ed il tedesco ha pagato
lo scotto con un sesto posto in
qualifica, perdendo poi tempo
alle spalle di Nico Hulkenberg
in gara, conclusa sesto. Non
certo quello che si augurava.
Per quanto riguarda Lewis
Hamilton, l'inglese si è preso
tutte le colpe della cattiva pre-
stazione del sabato, anche se sin
dalle prime libere era apparso
nervoso e poco a suo agio. Così,
anche complice un danno al
fondo rime,diato in un'escur-
sione, si è trovato fuori dal Q3.
E, pur considerando il "blocco"
di Adrian Sutil, semplicemente
non ce n'era. La domenica,
Hamilton invece ha messo a
segno una prova eccellente, per
molti versi specchio di quella di
Raikkonen. Fermato all'inizio
da una foratura lenta (della
quale, a causa della radio, non
si era reso nemmeno conto) ha
recuperato sorpasso dopo sor-
passo, battaglia dopo battaglia.
Considerata la prestazione in
gara, l'Hamilton-pole delle ulti-
me uscite sarebbe sicuramente
stato un avversario degno di
Sebastian Vettel e Fernando
Alonso. “Ho corso alla cieca”, ha
poi spiegato Hamilton, “la radio
non funzionava e dunque non
sapevo quello che accadeva
attorno a me, quando si ferma-
vano gli altri, le strategie. Mi
sono limitato a conservare il più
possibile le gomme. Peccato
però, essere partito così indie-
tro perché avevo un bel passo ed
è stato frustrante terminare
nono. Ma è solo colpa mia, sono
molto arrabbiato per avere rovi-
nato la qualifica (passeggiata
nella ghiaia alla Parabolica in
Q2 e fondo danneggiato, ndr)
ed era impossibile poter recu-
perare un risultato importante
in gara”.
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