18
MARATHON
Dakar
Antonio Caruccio
Foto © Red Bull Media House
Anche l’edizione 2016 della Dakar è andata in ar-
chivio. Una maratona del deserto che, seppur tra-
piantata in Sud America negli ultimi anni, non
manca di regalare grandi emozioni. Grande pro-
tagonista quest’anno è stata la pioggia, che ha
provocato la cancellazione della prima giornata e
l’accorciamento di altre speciali in Argentina.
Molto caldo invece, in Bolivia, dove addirittura il
raggiungimento dei quaranta gradi ha portato a
fermare i motociclisti. Si è comunque assistito ad
una delle edizioni più avvincenti della storia. No-
nostante fosse prevedibile sin dall’inizio una vitto-
ria Peugeot, il risultato finale è stato tutt’altro che
scontato. Il costruttore francese, con la 2008 DKR
è tornato al successo 26 anni dopo che Ari Vata-
nen trionfò a bordo del leone transalpino in
Africa, ma Stephane Peterhansel ha dovuto ingo-
iare bocconi amari per buona parte della corsa.
Dapprima era stato Sebastien Loeb a dominare
la prima settimana, salvo perdere tempo prezioso
con gravi errori di navigazione tra le dune. Ecco
che nella parte centrale della corsa aveva risalito
la china El Matador Carlos Sainz, bloccato da un
problema al cambio quando sembrava per lui es-
sere tutto facile. Così Peterhansel, che aveva su-
bito la velocità dei due iridati WRC, ha potuto
mettere in salvo la sua dodicesima vittoria alla
Dakar, precedendo la Mini del campione uscente
Nasser Al-Attiyah. Il pilota del Qatar ha fatto il
possibile per arginare la superiorità Peugeot, di-
mezzando il suo gap nelle ultime giornate. Sul
podio un altro veterano di questa corsa, Ginel De
Villers, che con una Toyota aggiornata si è potuto
mettere in mostra. Penalizzato dalla competitività
della Mini, è passato sottotono il debutto nei Raid
di Mikko Hirvonen, quarto ai piedi del podio die-
tro ai mostri sacri di questa gara.