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FORMULA 1
Test a Montmelò
Jacopo Rubino
Sì, è ancora la più forte. Si può affermare che fossero soltanto
test, e sarebbe vero, ma la Mercedes in questo precampionato
ha ribadito di essere il punto di riferimento della Formula 1.
Nessuna sorpresa, anche se, paradossalmente, ha messo paura
a tutti senza colpi ad effetto. Giocando a carte coperte. Solo in
una giornata delle otto disputate a Barcellona, infatti, abbiamo
visto la W07 in cima alla graduatoria: martedì 1 marzo, quando
Nico Rosberg ha ottenuto il tempo di 1’23”022 con pneuma-
tici soft. Del resto, pure nella seconda settimana catalana l’ar-
mata di Brackley ha continuato a “snobbare” le due mescole
Pirelli più performanti, la super soft e la nuova ultra soft, spe-
rimentate invece da tutti gli avversari. Lasciando supporre che,
al netto della variabile-gomme, le Frecce d’Argento manten-
gano un paio di decimi nel taschino rispetto alla Ferrari, l’unica
concreta antagonista per la vittoria.
6.000 km percorsi
numeri da record
Inoltre, riproponendo una metafora usata sin troppe volte, la
Mercedes in versione 2016 ha già dimostrato di essere un vero
panzer tedesco. Quasi indistruttibile. Alla fine lo stesso Ro-
sberg e Lewis Hamilton hanno completato più di 6.000 chilo-
metri, sempre in tandem tra mattina e pomeriggio per evitare
sforzi eccessivi a livello fisico. «È stata un’ottima idea, è come
se avessimo provato davvero otto giorni a testa», ha appro-
vato il campione in carica. Nelle mani dei suoi piloti, la W07 ha
macinato una media di 160 giri al giorno, totalizzando l’equiva-
lente di 20 Gran Premi. Numeri inavvicinabili per tutti. Proprio
nell’ultima giornata è emerso l’unico reale inconveniente, con
piccolo guasto alla trasmissione che ha fermato in anticipo lo
stesso britannico. «Sono quasi contento che sia successo», ha
scherzato, «meglio avere guai qui che a Melbourne...».
Hamilton e Rosberg
ancora in cerca del limite
«Sono state due settimane incredibili, non avevamo mai girato
così tanto. La macchina dà buone sensazioni e non vedo l’ora
di poter spingere al massimo», ha aggiunto Hamilton. Come a
dire che fino ad oggi non si è fatto sul serio. «Non abbiamo an-
cora cercato il limite, ma mi sento a mio agio. È un po’ come
costruire una piramide, e il giro secco rappresenta la cima». Se
fosse vero, i rivali hanno di che tremare in vista del Mondiale.
Rosberg è stato più prudente: «Non abbiamo avuto un quadro
completo in fatto di prestazioni, siamo tutti curiosi di scoprire
come andrà in Australia. Non vuoi davvero mostrare quanto
sei veloce. Di sicuro il team ha fatto un lavoro fantastico, siamo
ben preparati».
Wolff teme
la Ferrari
La domanda è di rito: il canovaccio di questa stagione sarà una
copia del biennio 2014-2015? Il responsabile Toto Wolff non si
è voluto sbilanciare, dando anzi credito alla sfida lanciata dalla
Ferrari. «Si sono avvicinati, seppur sia difficile stabilire di
quanto. Potrebbe essere un testa a testa, ma non sottovalu-
tiamo Red Bull e Williams». Il manager austriaco, per giunta,
ha in parte ridimensionato l’incredibile mole di lavoro effet-
tuata: «Prevedere l’esito delle gare sulla base dei chilometraggi
sarebbe un grosso errore. La distanza percorsa è utile per rac-
cogliere dati e per l’affidabilità, ma alla fine conta dove ti qua-
lifichi e quanti punti raccogli». Solo pretattica?