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GP CINA

La storia di copertina

Stefano Semeraro

Il 2015 è stato tutto rose e fiori, un campionato di sorrisi e cortesie,

di amore corrisposto con i fan e la squadra, di bei piazzamenti e

“forza ragazzi!” sparati nella radio. Andava benissimo così, que-

st'anno invece, le cose sono cambiate. La luna di miele fra Sebastian

Vettel e la Ferrari è finita, l'amore è sempre saldo, ma bisogna co-

minciare pensare a lati pratici del matrimonio. E cioè a vincere.

Quello che vuole Seb, che si aspettano i tifosi, ma che soprattutto

pretende Sergio Marchionne, il Presidente della Ferrari che dome-

nica a Shanghai ha assistito con la faccia di cemento alla bambola dei

suoi due piloti in partenza. Poi, sia Vettel sia Kimi Raikkonen hanno

rimontato, e alla grande, Marchionne però non ha gradito l'enne-

sima delusione di una stagione che doveva salutare l'aggancio alla

Mercedes, ma che al momento, nonostante gli innegabili progressi

della nuova monoposto, in tre Gran Premi ha portato parecchia ama-

rezza. «E' la prima volta che Raikkonen e Vettel si bocciano – ha

commentato acido Marchionne -. L'ho trovato sinceramente non da

Ferrari. Erano più imbarazzati loro di me». Raikkonen che inchioda,

Vettel che dopo aver lasciato la porta aperta, per evitare il furbetto

russo Kvyat gli finisce addosso, costringendo se stesso e Kimi a una

furiosa remontada. «Una bella rimonta? Sì, ma mi sono stufato – è

sbottato Maurizio Arrivabene - per un motivo o per l'altro va sem-

pre come non deve andare. Speriamo che si raddrizzi. I gradini del

podio li abbiamo toccati quasi tutti, adesso voglio quello più