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WORLD SERIES V8 3.5
Il punto
Tre tappe, tre leader
Fittipaldi senza... sprint
Tre appuntamenti già andati in scena, dicevamo, e tre leader
diversi al termine di ogni weekend. In Gran Bretagna è scattato
a razzo Pietro Fittipaldi, passato a vestire gli stessi colori Lotus
con cui il nonno Emerson si aggiudicò uno storico iride di For-
mula 1 nel 1972. Il suo giovane erede, a Silverstone aveva la-
sciato le briciole agli avversari, con due pole-position e due
vittorie che sembravano l’inizio di una marcia inarrestabile. In
realtà, messi assieme 50 punti in sole due gare, ne ha accumu-
lati appena 15 nelle quattro seguenti. Fortissimo in qualifica
(siamo a ben 5 pole su 6), Fittipaldi ha però vanificato questo
vantaggio scoprendo nello start un enorme tallone d’Achille.
Per essere più precisi, nel surriscaldamento della frizione. Un
fattore che lo ha esposto al rischio di contatti, come avvenuto
in gara 1 a Monza, o stallando alla ripartenza dal pit-stop, come
si è visto a Spa. Fittipaldi ha perso terreno, ma non si abbatte:
«Siamo veloci, abbiamo la macchina più competitiva», ha riba-
dito a Italiaracing. «Quando risolveremo questo problema po-
tremo raccogliere molte altre vittorie».
Celis al top a Spa
Ma si perde a Monza...
La tappa in Belgio aveva consacrato l’ascesa di Alfonso Celis,
ora al via con la Fortec. Sul circuito delle Ardenne, il suo prefe-
rito, il messicano che è anche tester Force India in F.1 aveva
colto la prima pole e il primo trionfo personale in gara 1. Rotto
il ghiaccio dopo quasi tre anni di attesa, e poi balzato in vetta
alla graduatoria grazie al terzo posto di gara 2, Celis a sorpresa
ha steccato in quel di Monza: quarto sabato, ma senza brillare,
addirittura fuori gioco domenica con uno spettacolare testa-
coda alla Variante Ascari. «Nulla è andato come avevamo pre-
visto, ma ne faremo tesoro», ha poi ammesso Celis. Che dovrà
rifare tutto da capo.
1-2 di Binder a Monza
Non solo fortuna
L’autodromo brianzolo, invece, ha offerto un René Binder in
forma smagliante. L’austriaco, che in precedenza si è spesso
visto sfuggire di mano la vittoria, alla fine ha centrato un mici-
diale 1-2 in meno di 24 ore. In gara 1 è giunto secondo al tra-
guardo, ma ha sfruttato i 5” di penalità inflitti a Roy Nissany
per essere promosso in prima posizione. In gara 2 era ancora
alle spalle dell’israeliano, quando (anche per necessità) ha an-
ticipato il pit-stop e subito dopo è intervenuta la safety-car a
causa dell’uscita di Damiano Fioravanti a Lesmo. Effettuata la
sosta con un tempismo perfetto, Binder aveva ormai la coppa
in cassaforte: gli è bastato attendere le fermate ai box degli
avversari. I 98 punti alimentano già sogni di gloria? «Per adesso
continuo a pensare gara per gara», ci ha spiegato Binder du-
rante una chiacchierata nel paddock, con la sua solita paca-
tezza. «L’elemento chiave sarà la regolarità di risultati».