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INDYCAR
Il punto
Gli altri piloti
Penske inseguono
Il trittico composto da Simon Pagenaud, Will Power e Josef
Newgarden non si è d’altra parte espresso al massimo della
potenzialità. Il francese ha pagato le difficoltà di Indy e De-
troit, mentre l’australiano ha avuto un inizio di stagione com-
plicato non riconducibile a sue responsabilità… a partire
dalla sfortuna strategica di St.Pete e dalla foratura di Birmin-
gham, quando si trovava in testa. Sarebbe incollato a Dixon,
là davanti a tutti, anche Newgarden, considerando la vittoria
centrata proprio a Birmingham e altri tre podi che dimo-
strano un buon livello generale di competitività.
La volata verso
la fine stagione
Due ovali, tre stradali ed un circuito cittadino attendono ora
i protagonisti della categoria. Power è stato il più vincente
in passato a Toronto, ma anche Dixon e Newgarden hanno
timbrato il cartellino dell’Exhibition Centre. Anche per via
delle tante safety-car attese, la fortuna tattica ci metterà lo
zampino mentre in quel di Mid-Ohio lo specialista sarà il neo-
zelandese: cinque i suoi successi sulla pista di Lexington, tra-
dizionalmente feudo della Honda che nella zona ha grandi
insediamenti produttivi. Rimane un punto di domanda quello
che accadrà a Pocono, dato che la Honda dovrebbe mante-
nere la stessa superiorità di Indianapolis: chissà che proprio
il difficile triovale della Pennsylvania possa portare qualche
svolta. Le incognite ci saranno anche a Saint Louis dato che
non solo la pista rappresenta un ritorno per la categoria, ma
verrà a breve anche rimaneggiata con una riasfaltatura. In-
fine, ci metteranno lo zampino Watkins Glen e Sonoma,
guardacaso le piste stradali introdotte per prime quando l’In-
dyCar ha deciso di interrompere la tradizione limitata agli
ovali. Sulla pista dello stato di New York Dixon ha vinto tanto
ma, considerati i distacchi in termini di punti, tutto probabil-
mente si deciderà in California, su un tracciato saliscendi,
con poche vie di fuga e possibilità di errore.