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Cinque cambi in

vetta alla classifica

Il campionato cambia così padrone per la quinta volta in sei

round: il primo strappo lo aveva dato Pietro Fittipaldi, con l’en-

plein in Gran Bretagna, in Belgio era stata la volta di Alfonso

Celis, poi a Monza era salito in cattedra René Binder. L’au-

striaco ha conservato lo scettro anche a Jerez, ma era già ini-

ziata la ripresa del compagno Fittipaldi, tornato in vetta ad

Alcaniz nel giorno del suo compleanno. In Germania tuttavia,

il giovane brasiliano e più in generale il team Lotus non hanno

mantenuto gli standard a cui ci avevano abituati, raccogliendo

soltanto una settima e una sesta posizione. Il nipote di Emerson

è salito a 158 punti, non abbastanza per contrastare un Isaa-

kyan in stato di grazia. Alle loro spalle troviamo ora Egor Orud-

zhev a 155, con l’altra vettura AVF portata per cinque volte

consecutive sul podio, poi Celis della Fortec a 150, il sempre

concreto Roy Nissany della RP Motorsport a 148, Binder a 140,

seppur abbia perso un po’ il ritmo: dopo il dominio di Monza,

la top 3 per lui è rimasta un tabù.

In Germania

ecco il ciclone Palou

In classifica si è formata una netta spaccatura tra i magnifici sei e

il resto della pattuglia. Yu Kanamaru, settimo, ad esempio ha la

metà del bottino di Binder. La tappa nell’Eifel ci ha regalato un

nuovo protagonista, che potrebbe davvero sconvolgere ogni equi-

librio: Alex Palou. Lo spagnolo, ex Euroformula e GP3, quest’anno

si è avventurato nella F3 giapponese, ma nei test World Series di

Jerez a cui aveva partecipato a dicembre, era andato fortissimo

guidando per Teo Martin. Con Nelson Mason rimasto a piedi per

motivi di budget, la scuderia iberica ha chiamato all’ultimo mo-

mento il 20enne catalano, apparso in palla già nelle prove libere.

Non era un fuoco di paglia, come confermato dalla pole di venerdì

pomeriggio in Q1, replicata sabato mattina in Q2.

Errore al via di gara 1

riscatto in gara 2

Palou ha sciupato la prima chance in gara 1, con uno start a rilento

che lo ha costretto al corpo a corpo con gli avversari. Non è andata

bene: all’ingresso di curva 3 era quinto, ma ha sbagliato la frenata

urtando un incolpevole Fittipaldi e danneggiando la propria ala an-

teriore. Sostituito il musetto, con un distacco ormai incolmabile nei

confronti degli avversari, ha potuto raggiungere e superare il solo

Giuseppe Cipriani. Alex si è però riscattato in gara 2, la più compli-

cata dell’anno per le impegnative condizioni meteo. Al Nurburgring

è infatti caduta la pioggia, portando allo start in regime di safety-

car. L’asfalto si stava comunque asciugando, così al pit-stop obbli-

gatorio la gomma slick si è rivelata l’unica scelta possibile. Isaakyan

ha anticipato il cambio, guadagnando terreno prezioso che gli ha

permesso di ritrovarsi al comando. Il lungo del russo nella staccata

di curva 1, con l’escursione sulla ghiaia, ha tuttavia permesso a

Palou di rimettersi davanti e andare a vincere nel weekend d’esor-

dio. Era sfilato anche Konstantin Tereschenko, ma una penalità di

10” ricevuta per aver tagliato la linea bianca in uscita dalla corsia

box ha fatto sfumare una clamorosa doppietta firmata Teo Martin.

Che festeggia in ogni caso il primo trionfo in World Series Formula

V8 3.5. Isaakyan ha terminato perciò secondo, nuovo leader nella

generale. Sorpasso anche nella sfida a squadre, con la AVF che ha

scavalcato la Lotus per 318 a 298. Ma nulla sarà scontato.

Giuseppe

Cipriani

Rookie d'assalto.

Al debutto Alex Palou

segna due pole e vince la

prima gara per Teo Martin

Motorsport in World Series