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21 Apr [16:40]

Sakhir - Il commento
Vettel e Raikkonen in fuga, i guai di Alonso

Massimo Costa

Dai sorpassi facili di Shanghai ai duelli veri di Sakhir. Misteri di questa F.1 troppo condizionata dalle gomme. Ma quando queste si comportano normalmente ecco che abbiamo Gran Premi divertenti e combattuti che esaltano le qualità dei piloti. La grandezza di Sebastian Vettel è emersa con prepotenza ancora una volta. Il tre volte campione del mondo non doveva perdere tempo, ha attaccato con durezza il poleman Nico Rosberg e quando è riuscito a superarlo nel corso del 3° giro, Vettel ha costantemente aumentato il vantaggio sugli inseguitori facendo una gara solitaria. I pit-stop sono stati chiamati nei momenti giusti, non ci sono stati intoppi e Vettel ha tratto il massimo dalla sua perfetta Red Bull-Renault cogliendo, come d'abitudine, il giro più veloce negli ultimi chilometri.

La Red Bull senza Vettel cosa sarebbe?
Cosa sarebbe la Red Bull senza Vettel? Poca cosa evidentemente perché ancora una volta si è visto come il tedesco possa fare la differenza. Mark Webber ha offerto una prova mediocre con l'altra RB9 riuscendo anche a perdere due posizioni negli ultimi due giri, concludendo così settimo a 37" dal compagno. E questa volta tutto gli funzionava alla perfezione: non ha perso gomme, non è rimasto senza Kers o senza benzina. Non è una novità assistere a gare scialbe dell'australiano nonostante abbia la miglior monoposto del lotto, ma di sicuro ha perso una buona occasione per riscattarsi davanti agli occhi del mondo dopo il sorpasso "furto" di Vettel a Sepang e la debacle tecnica di Shanghai.

Magico Raikkonen, Grosjean si riscatta
Ventiquattro gare disputate, ventiquattro volte al traguardo, ventitre arrivi in zona punti, una vittoria, nove posizioni da podio. Questo il bilancio di Kimi Raikkonen con la Lotus-Renault da quando è tornato in F.1 dopo l'esperienza nel mondiale rally del 2010-2011. C'è bisogno di qualche commento? A Sakhir ha azzardato la strategia delle due soste, compiuta soltanto da un altro pilota, Paul Di Resta, ed ha pagato. Raikkonen partiva ottavo, ma con saggezza ha saputo gestire le gomme dure (impiegate dopo essere partito con le medie) evitando di affrontare insane battaglie. Ha anche protestato col team quando lo hanno chiamato per la seconda sosta, a suo dire troppo anticipata. Ma è andata bene così e la piazza d'onore a 9"111 da Vettel gli permette di rimanere secondo nella classifica generale a 10 punti dal pilota della Red Bull. Romain Grosjean ha giocato sulle tre soste, dure nei primi due stint, medie nel finale. Aggrappato alla zona punti nelle prime fasi, protagonista di vari duelli, ha via via recuperato e si è potuto scatenare nel finale agganciando il podio. Una prestazione di alto livello. Nei giorni scorsi il team principal Gerard Lopez aveva concesso massima fiducia al franco-svizzero, che non stava attraversando un periodo agonistico entusiasmante, e bene ha fatto.

Per Di Resta la gara della vita
Ad ogni GP abbiamo un jolly. A Melbourne si era scatenato Adrian Sutil, a Sepang era stato il turno di Nico Hulkenberg, a Shanghai si era esaltato Daniel Ricciardo, questa volta è toccato a Paul Di Resta. L'inglese della Force India-Mercedes ha disputato la gara della vita occupando anche il primo posto, rimanendo per diverso tempo in zona podio e cedendo a poco dal traguardo a Grosjean, con gomme medie. Di Resta ha effettuato solo due soste; partito con le medie, ha poi impiegato le dure traendone il maggior rendimento. Peccato per il suo compagno Adrian Sutil, che poteva disputare una corsa simile alla sua. Il tedesco si è urtato nel corso del primo giro con Felipe Massa, ha forato, e addio sogni.

Perez e Button danno spettacolo
Sergio Perez è il pilota che più ha entusiasmato. Il messicano della McLaren-Mercedes, un po' come stava capitando a Grosjean, era finito nel mirino per i risultati così così ottenuti nelle prime tre gare. Anche se a differenza di Romain, Perez ha tra le mani una McLaren non da podio. Ebbene, Perez ha ingaggiato un lungo duello, anche cattivo, con il compagno Jenson Button. Non si sono risparmiati colpi bassi, c'è anche stato un leggero contatto, ma tutto è andato per il meglio per Perez che ha poi vinto i successivi duelli con Alonso e con Webber. Button invece, ha dovuto fare una sosta aggiuntiva (ben quattro, non certo previste) perdendo la chance di chiudere nei pressi del compagno. Al proposito, va sottolineato che Martin Whitmarsh non ha voluto congelare le posizioni.

Ferrari, è mancata l'affidabilità
Alonso era partito fortissimo, mettendo il becco davanti a Vettel per qualche curva, anche se subito risuperato. A un certo punto, il DRS della vettura di Alonso non lavorava più, non si chiudeva la feritoia che rimaneva aperta anche nelle zone rettilnee compromettendo il bilanciamento della F138. È tornato ai box una prima volta, cambiando anche le gomme, e i meccanici a mano hanno chiuso l'ala. Quando, tornato in pista, Alonso ha riattivato il DRS, è rimasta aperta di nuovo per tutto il percorso. Ha dunque ripreso la via dei box, gli hanno chiuso l'ala e il DRS non è più stato impiegato. Di conseguenza, Alonso non aveva più lo spunto per attaccare in rettifilo, ma la bontà della F138 gli ha comunque permesso di recuperare da quindicesimo a ottavo. Troppo poco, certo, per chi partiva dalla seconda fila e sentiva di poter lottare per il primo posto. Alonso parla di sfortuna (tanto per non cambiare), noi lo chiamiamo problema tecnico, mancanza di affidabilità. Da quando il DRS è entrato in F.1, è capitato di vedere qualche pilota ritrovarsi con l'ala aperta per tutto il giro. Ci viene in mente Michael Schumacher in un GP dello scorso anno. E adesso, tra l'errore di Sepang e il problema odierno, Alonso è a 30 punti da Vettel. Ma in Ferrari sono abituati agli inseguimenti. Felipe Massa invece, si è urtato con Sutil, poi ha rimediato due strani dechappamenti o forature alla gomma posteriore, prima destra poi sinistra, ed è finito quindicesimo.

Mercedes crolla in gara
Due pole consecutive hanno riportato in alto la Mercedes, almeno il sabato. Ma in gara, c'è poco da fare. La W04 si mangia le gomme. Nico Rosberg ha fieramente battagliato occupando la prima posizione nei primi due giri, poi ha dovuto mollare. Il nono posto finale non lo soddisfa, come è ovvio. È invece risalito Lewis Hamilton, opaco nella prima parte della corsa, guerriero nel finale e quinto alla bandiera a scacchi.

Nella foto, si nota l'ala aperta sulla Ferrari di Alonso causa guasto al DRS (Photo Pellegrini

Domenica 21 aprile 2013, gara

1 - Sebastian Vettel (Red Bull RB9-Renault) - 57 giri 1.36'00"498
2 - Kimi Raikkonen (Lotus E21-Renault) - 9"111
3 - Romain Grosjean (Lotus E21-Renault) - 19"507
4 - Paul Di Resta (Force India VJM06-Mercedes) - 21"727
5 - Lewis Hamilton (Mercedes W04) - 35"230
6 - Mark Webber (Red Bull RB9-Renault) - 35"998
7 - Sergio Perez (McLaren MP4/28-Mercedes) - 37"244
8 - Fernando Alonso (Ferrari F138) - 37"574
9 - Nico Rosberg (Mercedes W04) - 41"126
10 - Jenson Button (McLaren MP4/28-Mercedes) - 46"631
11 - Pastor Maldonado (Williams FW35-Renault) - 1'06"450
12 - Nico Hulkenberg (Sauber C32-Ferrari) - 1'12"933
13 - Adrian Sutil (Force India VJM06-Mercedes) - 1'16"719
14 - Valtteri Bottas (Williams FW35-Renault) - 1'21"511
15 - Felipe Massa (Ferrari F138) - 1'26"364
16 - Daniel Ricciardo (Toro Rosso STR8-Ferrari) - 1 giro
17 - Charles Pic (Caterham CT03-Renault) - 1 giro
18 - Esteban Gutierrez (Sauber C32-Ferrari) - 1 giro
19 - Jules Bianchi (Marussia MR02-Cosworth) - 1 giro
20 - Max Chilton (Marussia MR02-Cosworth) - 1 giro
21 - Giedo Van der Garde (Caterham CT03-Renault) - 2 giri

Giro più veloce: Sebastian Vettel 1'36"961

Ritirato
16° giro - Jean-Eric Vergne

Il campionato piloti
1.Vettel 77; 2.Raikkonen 67; 3.Hamilton 50; 4.Alonso 47; 5.Webber 32; 6.Massa 30; 7.Grosjean 26; 8.Di Resta 20; 9.Rosberg 14; 10.Button 13; 11.Perez 10; 12.Ricciardo, Sutil 6; 14.Hulkenberg 5; 15.Vergne 1.

Il campionato costruttori
1.Red Bull-Renault 109; 2.Lotus-Renault 93; 3.Ferrari 77; 4.Mercedes 64; 5.Force India-Mercedes 26; 6.McLaren-Mercedes 23; 7.Toro Rosso-Ferrari 7; 8.Sauber-Ferrari 5.