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sogno
U
Uno dei punti di forza della Formula Renault 2.0 ALPS, è la
possibilità di correre su circuiti che consentono un'esperienza
completa. Alla fine della stagione i piloti avranno gareggiato su
una buona parte delle piste utilizzate dalla Formula1 (Monza, Red
Bull Ring, Spa) e su tracciati molto tecnici che consentiranno di
fronteggiare situazioni che i ragazzi ritroveranno più avanti nella
loro carriera. Piste come Imola, Pau, Mugello e Jerez permettono
di imparare ad interpretare curve difficili, a cavarsela sui
saliscendi con le virate in contropendenza, a mantenere alta la
concentrazione sui circuiti cittadini. Insomma, una gamma
completa di variabili indispensabili alla crescita di un pilota.
Dopo aver sentio i piloti lodare Imola, Red Bull Ring, Pau e Spa-
Francorchamps (vedi scorso numero del Magazine) questa volta
tocca a Monza e al Mugello essere sotto i riflettori. Due perle del
motorsport sulle quali si sono scritte pagine memorabili di questo
sport. Due circuiti diversissimi fra loro, ma capaci di far battere i
cuori allo stesso modo. Monza, il tempio della velocità, fa fede al
suo nome. I lunghi rettifili consentono alte velocità, mentre le
varianti impongono grandi frenate: luoghi ideali per i sorpassi. E
poi, la Parabolica e le due curve di Lesmo che vanno interpretate
in modo corretto onde evitare di perdere tempo. Il Mugello è
invece considerata una delle piste più belle in assoluto. I suoi
saliscendi hanno fatto innamorare più di un pilota di F.1 quando
la massima categoria ci tornò per una sessione di test qualche
anno fa. Curve dove servono capacità e coraggio e che
consentiranno ai ragazzi di fare un'esperienza unica. Sentiamolo
dalle loro parole. Ce li spiegano Daniele Cazzaniga e Matteo
Gonfiantini, protagonisti della F.Renault 2.0 ALPS.
Dopo aver analizzato con i protagonisti
della Renault 2.0 ALPS i circuiti di Imola,
Red Bull Ring, Pau e Spa, è ora il
momento di analizzare le due “cattedrali”
italiane, Monza e Mugello