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piloti italiani che si sono messi in mostra nella
stagione 2014. Abbiamo una doppia categoria:
quella dei piloti “Auto”, il primo e secondo
classificato italiani della Formula 4; poi 4
kartisti che sono stati valutati da noi. Tra le
attività della scuola federale c’è infatti anche
una valutazione dei piloti di kart: abbiamo
degli osservatori che vanno sui campi di gara
delle gare karting, tutte le gare Wsk,
campionato italiano. Anche se è un
programma riservato solo ai piloti italiani
individuiamo quelli tra i 15 e i 17 anni e li
mettiamo alla guida delle Formula 4. Questi 4
kartisti insieme ai due velocisti, e a sei rallisti,
andranno a formare il gruppo di piloti che
parteciperanno al super corso federale di
Vallelunga. Il programma è questo: primo
giorno al simulatore, nel secondo i piloti
guideranno il prototipo Tatuus, nel terzo e nel
quarto i kartisti guideranno la Formula 4
mentre i due piloti velocisti guideranno la
Formula 3».
A cosa si deve l’inserimento del prototipo?
«E’ un settore che si sta ‘svecchiando’, anche
se in Italia non c’è un numero di partecipanti
elevato. Per i tanti giovani che non hanno
budget rappresenta una valida alternativa. Con
lo sviluppo di altre categorie, adesso ad
esempio si sta parlando della LMp3, tanti
possono vedere uno sbocco nel mondiale
Endurance, dove c’è già molto interesse per
LMP2 e LMP1. Oggi i prototipi li considero
una categoria rivolta soprattutto ai ragazzi,
inoltre è tradizione del super corso mettere a
disposizione dei piloti varie tipologie di
vetture, per arrivare a premiare non soltanto il
più veloce ma il più completo: turismo,
prototipi e formula insieme per vedere
veramente qual è la capacità di
apprendimento dei ragazzi. A livello di
esperienza offriamo loro una panoramica più
ampia rispetto a quella che potrebbe essere
l’esperienza bellissima ma riduttiva della
Formula 1. Lì ci sono una ventina di macchine,
ma anche molti dei piloti più blasonati sono lì
perché portano sponsor, e di professionisti
veri e propri ce n’è meno della metà. Se uno
vuole fare il pilota professionista, il futuro non
è solo a ruote scoperte ma anche a ruote
coperte. La Porsche sta facendo provare i
giovani, nei vari challenger ci sono ragazzini
di 18 anni che corrono, a ruote coperte anche
nei prototipi ci sono sempre più giovani. E’
una cosa che stanno capendo in molti e che
non è sbagliata».
Dal suo osservatorio: si parla sempre di
crisi dei piloti italiani, e in effetti è da
qualche anno che siamo fuori dalla
Formula 1, ma qual è la realtà?