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A Randle il duello
con Piquet
Come sottolineato poc'anzi, la campagna 2017 della TRS ha offerto un
bel confronto tra piloti esperti e debuttanti. In alcuni casi addirittura
esordienti assoluti in monoposto. Il titolo è finito nelle mani di Thomas
Randle del Victory Racing, al rientro nella serie dopo la partecipazione
nel 2015. L'australiano è emerso poco dopo il giro di boa stagionale
collezionando tre pole, due vittorie e un totale di sette podi. Alla fine
solo cinque punti lo hanno separato da Pedro Piquet, alla terza stagione
nel campionato neozelandese, che dopo un inizio in sordina si è
vivacizzato nel finale riuscendo addirittura a portarsi in testa nel corso
dell'ultimo weekend di Manfeild. In una frenetica lotta corpo a corpo
nell'ultimissima gara stagionale, però, Randle è riuscito ad avere la
meglio ricucendo lo svantaggio e assicurandosi la corona finale. Ci si
aspettava qualcosa di più da Jehan Daruvala, solo quinto, molto efficace
in qualifica ma non abbastanza costante in gara da lottare per il titolo.
Ottimo debutto
per Armstrong e Verschoor
Diversamente i primi appuntamenti hanno proiettato in alto i rookie.
Marcus Armstrong, pupillo del Ferrari Driver Academy, ha stupito tutti
aggiudicandosi gara 3 nell'appuntamento inaugurale di Ruapuna e
ripetendosi successivamente in altre due occasioni. Discorso simile per
Richard Verschoor, appartenente alla filiera Red Bull, leader dopo due
round grazie alla doppietta di Teretonga prima di perdersi leggermente
di strada. Tra in debuttanti si è distinto anche Enaam Ahmed, sesto nella
classifica finale, vincitore in gara 2 a Hampton Downs. Anche
quest'anno non sono mancati alcuni incidenti spettacolari, in primis i
voli da cui sono usciti incolumi Brandon Leitch e Cristian Hanh a
Manfeild, che ancora una volta hanno sottolineato gli elevati standard di
sicurezza garantiti dalla Tatuus FT‐50.
Enaam
Amed