La faccia di Muller a fine gara la diceva lunga sulle sue colpe. Lui per pri-
mo era consapevole di aver fatto una frittata. In gara uno lo hanno buttato
fuori facendogli perdere terreno in classifica, ma in gara due l'alsaziano non
è stato in grado di incanalare in maniera giusta la ridda di emozioni accu-
mulate. Da uno della sua esperienza e della sua classe non ci si aspettava
un errore del genere, ma lo ha fatto ed è stato giustamente punito dalla dire-
zione gara. Ora andrà a Macao staccato di 41 lunghezze. Non si darà certo
per vinto e proverà di nuovo a vincere un titolo che oggi sembra davvero
nelle mani di Huff.
Dal canto suo l'inglese ha sfruttato al meglio le occasioni che gli sono pre-
sentate. In gara uno si è preso il secondo posto mentre in gara due è arri-
vata una vittoria figlia dell'ormai famoso contatto fra Muller e Menu e giun-
ta dopo essere partito male per un problema alla frizione. Insomma, una
buona dose di fortuna perchè, per dirla tutta, non è che Huff abbia fatto il
massimo per arrivare al primato. Insomma, la sensazione è che, pur meri-
tandola, questa leadership di classifica sia arrivata in maniera un po' fortu-
nosa. Non è certo colpa sua se i suoi compagni si buttano fuori, ma è anche
giusto sottolineare come si arriva a certi risultati.
E se c'è qualcuno che merita una citazione al termine del fine settimana di
Shanghai è Stefano D'Aste che ancora una volta ha ottenuto risultati ecla-
tanti. In gara uno è arrivato il terzo posto assoluto e in gara due il quinto,
diventato poi quarto nonostante la portiera gli si aprisse nelle curve. Due
piazzamenti importanti che hanno anche significato una doppia vittoria per
la classifica del Trofeo Indipendenti. Il tutto mentre i suoi avversari diret-
ti, Norbert Michelisz, Pepe Oriola e Alex MacDowall sono incappati in una
giornata decisamente storta. Per Stefano è così arrivata la possibilità di
andare a Macao a giocarsi il campionato. Un premio per la grande rimon-
tate effettuata in queste ultime gare. La seconda gara di Shanghai verrà
ricordata per l'incidente Menu-Muller ma anche per lo spettacolo offerto
da Colin Turkington, Alberto Cerqui, TomBoardman e TiagoMonteiro bra-
vi nel riconciliare dopo il mortorio di Suzuka. Il vero volto del WTCC è quel-
lo visto in Cina a patto che a metterlo in pratica ci siano piloti professioni-
sti. Qui è sembrato che ce ne fossero in buona quantità ed è bello sottoli-
neare che Cerqui con la BMW della Roal era uno di loro.
Tom Coronel
terzo in gara 2
Ottimo podio per D’Aste in gara 1
La Honda Civic
di Monteiro
70
WTCC
GARE A SHANGHAI