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AERODINAMICA RIVISTA
E CON MENO SPIGOLI
La parte dove la futura Ferrari cambierà di più, sarà certamente quella anteriore, che com-
prende l’ala e l’antiestetico musetto “scalinato”. Come si può osservare in queste pagine
nel disegno a colori e nello spaccato, la Ferrari del prossimo anno è destinata a perdere
l’orrendo gradino del 2012: al momento, per la F2013 (se così si chiamerà) si ipotizzano
due soluzioni: un musetto più piatto, ma raccordato, tipo quella della McLaren di que-
st’anno, o una versione intermedia, con uno “scalino” molto meno pronunciato, previa
l’aggiunta di una carenatura posticcia, che gli inglesi hanno ribattezzato “vanity panel”.
Come per altre soluzioni aerodinamiche, la versione definitiva verrà varata solo nei gior-
ni che precedono la presentazione, a secondo delle indicazioni che emergeranno dai test
che si svolgeranno nella galleria del vento ex-Toyota di Colonia, data l’indisponibilità del-
la struttura progettata da Renzo Piano a Maranello che, come noto, necessita di una pro-
fonda ristrutturazione. Se il musetto è destinato a cambiare, non altrettanto dovrebbe
accadere per il bordo d’attacco delle fiancate che, in linea di massima, riprenderà la con-
formazione della F2012. Le fiancate della nuova Ferrari subiranno un profondo restyling
nella parte centrale e in quella posteriore, dove i tecnici del Cavallino faranno di tutto per
recuperare quella deportanza che inseguono da un paio di stagioni. L’impresa non è sem-
plice e costringerà gli aerodinamici del Cavallino a ridisegnare i pontoni laterali che, come
ha insegnato la Red Bull nel 2012, devono scendere bruscamente verso il basso. In que-
sto modo, sfruttando l’effetto Coanda (introdotto ad inizio stagione dalla Sauber e poi
copiato da tutti gli altri team) è possibile generare più carico al posteriore e beneficiare
degli “scarichi soffiati”, nella quota ancora consentita dalla Federazione. Siccome le
moderne Formula 1 sono un complesso puzzle, dove tutti gli elementi devono integrarsi
ed interagire perfettamente, perché l’effetto soffiaggio siamassimo, occorre agire in siner-
gia con le sospensioni posteriori seguendo, anche in questo caso, l’esempio della Red Bull
RB8. Dove il solito Adrian Newey nel 2012 utilizzava il triangolo inferiore e la care-
natura del semiasse come se fossero dei profili alari. A proposito di sospen-
sioni, anche nel 2013 la Ferrari rimarrà fedele ai cinematismi di questa
stagione: sia sull’anteriore, che sul posteriore, ritroveremo dunque la
soluzione a tirante, che privilegia le prestazioni aerodinamiche e consen-
te un certo abbassamento del baricentro.
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FORMULA 1
LA NUOVA FERRARI