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FORMULA 1
TECNICA/STORY - 3. PUNTATA
Dopo poche gare della stagione 2011 Fer-
nando Alonso, uno che di certe cose se ne
intende, accosta la Red Bull RB7 allaMcLa-
ren MP4/4, che nel 1988 aveva dominato
la stagione con 15 vittorie su 16 gare, alla
Williams “attiva” di Nigel Mansell del 1992
o alle Ferrari pigliatutto di Schumacher del
2002
o del 2004, vale dire alle monoposto
che hanno vinto di più nella storia della
Formula 1 e hanno segnato un’epoca. La
monoposto che regala a Sebastian Vettel il
secondo iride della carriera è a tutti gli
effetti una macchina fori quota, una matta-
trice, un modello nato con le stimmate del
successo, che avrebbe potuto fare addirit-
tura di più, se non si fossero messi di mez-
zo qualche imprevisto e l’idiosincrasia di
Mark Webber alle gomme Pirelli. A dispet-
to di questi piccoli imprevisti la Red Bull
Renault RB7 termina l’anno con un bel 10
in pagella, un voto che, come detto, hanno
meritato poche altre vetture nella storia
della Formula 1. Ma da dove deriva tanta
superiorità, quali i segreti tecnici di una
macchina che non ha praticamente presen-
tato punti deboli nel corso del 2011? Pre-
messo che, come accadeva con l’accoppia-
ta Ferrari-Schumacher, il duo Red Bull-
Vettel vince con relativa facilità per man-
canza di avversari veramente competitivi,
la superiorità tecnica delle Formula 1
anglo-austro-francesi, versione 2011, deri-
va dal costante affinamento di un progetto,
nato nel 2009, e soprattutto dall’ultima
diavoleria, firmata da Adrian Newey. Di
cosa si tratta? Per recuperare parte della
deportanza persa con la messa al bando del
doppio diffusore posteriore, Newey esaspe-
ra il concetto dell’assetto “picchiato”, incli-
nando la Red Bull in avanti, come aveva fat-
to un certo Colin Chapman, all’indomani
della massa al bando delle minigonne, per
creare una sorta di grande condotto Ventu-
ri, tra la monoposto e il suolo.
Con questo assetto l’ala anteriore, più vici-
na al terreno, fa aumentare il carico aerodi-
namico all’avantreno, mentre inclinando il
posteriore si fa lavorare il diffusore con un
angolo maggiore, incrementando la depor-
tanza in quest’area. La Red Bull ridicolizza
la concorrenza,ma aNewey nonbasta e “the
Genius” decide di coinvolgere nello svilup-
po della RB7 i motoristi della Renault, per
assestare un colpo da KO alla concorrenza.
Il geniale progettista inglese si rende infat-
ti conto che, per ottenere i massimi benefi-
ci dall’assetto “picchiato” bisogna agire in
sinergia col propulsore, sfruttandone il “sof-
fiaggio caldo” (hot-blowing). In sintesi,
quando il pilota solleva il piede dall’accele-
ratore la farfalla del gas rimane parzialmen-
te aperta per fare fluire, all’intereno delle
camere di scoppio, una certa quantità di
aria-benzina che, a contatto con i condotti
di scarico incandescenti, si incendia. Il calo-
re prodotto dalla combustione investe il dif-
fusore posteriore, velocizza lo scorrimento
dell’aria che attraversa il retrotreno e, con-
seguentemente, aumenta la deportanza.
2011
RED BUL RB7-RENAULT