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Vettel e Webber quest’ultimo viene risuc-
chiato nella parte inferiore, canalizzato
verso l’alto e sparato in corrispondenza
dell’attacco tra musetto e parta alta della
scocca. In questo modo, senza penalizzare
le prestazioni velocistiche del mezzo, si
sfrutta la mini-presa d’aria per velocizzare
l’aria che lambisce la parte superiore della
scocca e va poi ad investire abitacolo e fian-
cate. Un dettaglio poco appariscente, ma
indubbiamente vantaggioso. Discorso ana-
logo va fatto per il retrotreno, dove Newey
ha rivisto il disegno della carrozzeria e la
dislocazione degli scarichi. Per trarre i
maggiori vantaggi dall’effetto “Coanda” il
tecnico inglese ha aumentato la bombatu-
ra della carrozzeria che circonda gli scari-
chi e ampliato la dimensione delle feritoie
che, nella parte bassa, incanalano l’aria
verso il diffusore posteriore. Non solo, per
incrementare le prestazioni velocistiche
della RB9 (disegno N.2), nel corso dei test
invernali la Red Bull ha anche valutato un
DRS” passivo, stile Renault, che dovrebbe
fare stallare l’ala posteriore sul dritto. Per
il momento si tratta di un esperimento, ma
se i risultati dovessero essere confortanti e
se la messa a punto del dispositivo doves-
se richiedere meno energie, di quelle pro-
fuse lo scorso anno dalla Lotus, potremmo
rivederlo sulle piste da medie elevate, dove
la Red Bull non ha mai brillato.