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FORMULA 1
L’ANGOLO TECNICO
FERRARI F138
LA CHIAVE È L’AERODINAMICA
Per la Ferrari l’obiettivo è sempre il solito: puntare ai
due titoli mondiali ed arricchire il palmares della Scu-
deria più titolata al mondo. Ma quest’anno c’è una
motivazione in più e si chiama “cancellare il 2012”.
Non tanto per il risultato finale (lo scorso anno Alon-
so perse il titolo solo all’ultima gara e per una man-
ciata di punti) quanto per le cause che portarono
all’ennesimo finale amaro per le Rosse. Dopo la gara
di casa a Monza, la F2012 non fu più infatti capace di
ribattere alle modifiche che la Red Bull sfornava sen-
za soluzione di continuità, frenata da un progetto con
evidenti carenze di base e da riscontri della galleria
del vento che venivano puntualmente smentiti dalla
pista. Per risalire la china e tornare a battersi alla pari
con le concorrenti più qualificate (leggi Red Bull,
McLaren e in certe occasioni anche Lotus) alla rossa
occorreva dunque voltare pagina e ricominciare da
capo, a partire dalla galleria del vento. Abbandonata
momentaneamente quella di Maranello (che in que-
sti mesi viene sottoposta ad una profonda ristruttu-
razione) gli aerodinamici del Cavallino sono emigra-
ti a Colonia, in Germania, nell’ex sede della Toyota,
dove hanno messo a punto le nuove linee della F138.
Forme esterne che, pur conservando tanti punti in
comune con l’infelice F2012, hanno dimostrato di
funzionare, facendo esclamare ad Alonso che, rispet-
to al 2012, la monoposto va 200 volte meglio. A cosa
si deve questo miglioramento? Come noto, l’attuale