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regolamentazione tecnica in vigore in F.1 vieta di
fatto fughe in avanti: per migliorare bisogna lavora-
re di cesello sui dettagli, al fine di incrementare le
prestazioni sul dritto, soprattutto il carico aerodina-
mico. Che, detto per inciso, consente di affrontare a
maggiore velocità i transitori e favorisce uno sfrut-
tamento ottimale delle coperture. Ed è quello che i
tecnici della Ferrari hanno fatto un po’ in tutte le
aree del progetto 2013, ed in particolare nella con-
formazione del musetto con relativa ala e nella zona
a cavallo degli scarichi. Nel primo caso (disegnoN.1)
è sparito l’orrendo gradino e il ricorso al “vanity
panel” ha portato a linee più raccordate, tipo McLa-
ren 2012, per intenderci.
E’ poi cambiato il disegno dei supporti dell’ala ante-
riore, con l’aggiunta di uno “scalino”, in grado di
incanalare un maggiore quantitativo d’aria sotto la
vettura (per la cronaca questa soluzione è stata subi-
to ripresa dalla nuova Williams). Ma il particolare
che ha richiamato l’attenzione degli addetti ai lavo-
ri è stata la comparsa di un’inedita presa d’aria sot-
to il muso della F138. Un orifizio di dimensioni
generose sul quale si sono versati fiumi d’inchiostro,
ipotizzandone mille utilizzi. Molto probabilmente
questa presa d’aria (ricordiamo che anche nel 2008
la Ferrari fece qualcosa di analogo sulla F2008) ha
un duplice compito: quello di raffreddare qualche
accessorio contenuto all’interno delle fiancate e di
incanalare dell’aria verso l’asse posteriore, facendo-
la sfogare all’altezza del profilo estrattore, dove
un’accelerazione del flusso si traduce in aumento di
deportanza. Pare invece del tutto destituita di fon-
damento l’ipotesi di una presa d’aria atta ad alimen-
tare un eventuale DRS passivo, che la Ferrari non
ha ancora sperimentato: troppo complesso da met-
tere a punto per una vettura che sul dritto non ha
manifestato particolari problemi e troppo distante
dall’ala posteriore, per giustificare questo utilizzo.
Di più facile decifrazione, invece, la nuova proget-
tazione del retrotreno Ferrari (disegnoN.2). Rispet-
to alla F2012, la carrozzeria della F138 che appare
molto più bombata, è stata appositamente studiata
per ottimizzare l’effetto Coanda e indirizzare i gas
combusti più in basso, tra la ruota posteriore e pro-
filo estrattore. Il disegno che si è visto a Barcellona,
in occasione degli ultimi test, dovrebbe rimanere
invariato per i primi Gran Premi ed è interessante
notare come Ferrari e McLaren abbiano creato una
sorta di doppio fondo, o se preferite, un canale
aggiunto, tra la parte inferiore della fiancata e il fon-
do piatto. Una zona di vitale importanza sulle odier-
ne Formula 1, dove la ricerca della deportanza è
indispensabile per puntare in alto.