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FORMULA 1
TURBO STORY – 3. PUNTATA
1982
QUELL’ACCORDO SEGRETO
FERRARI-RENAULT A IMOLA
A dispetto delle caratteristiche tecniche della 126 C2, la stagione 1982 si apre in maniera
tutt’altro che positiva per la Ferrari. Dopo il doppio ritiro di Villeneuve e Pironi in Sud Afri-
ca, in Brasile scoppia la grana dei serbatoi supplementari dell’acqua, per il raffreddamen-
to dei freni, da rabboccare a fine gara, per rientrare nei limiti di peso imposti dalla Fede-
razione. E’ evidente che si tratta dell’ennesimo stratagemma escogitato per partire conmac-
chine nettamente sottopeso e compensare in questo modo le maggiori potenze dei moto-
ri turbo. Nelson Piquet, vincitore del Gran Premio del Brasile, viene così squalificato dal-
la Federazione e a Long Beach, per dimostrare che i regolamenti si possono interpretare a
piacere, la Ferrari si presenta con un doppio alettone posteriore, largo quanto l’intera
monoposto. La risposta di McLaren, Brabham e Lotus a questa provocazione non si fa
attendere: sconfessati dalla Federazione, ma soprattutto impossibilitati a battersi ad armi
pari con i motori turbo, i costruttori inglesi disertano in massa il Gran Premio di San Mari-
no. Al via della gara imolese si presentano così solo 14 vetture e, alla vigilia della corsa, in
una cena riservatissima, i responsabili di Ferrari e Renault decidono di darsi battaglia solo
nelle prime fasi di gara, per scongiurare il pericolo di termina-
re il Gran Premio senza concorrenti in pista. Una volta
acquisite le posizioni, i piloti termineranno nell’ordi-
ne il Gran Premio. Detto fatto. Al via le due gialle
Renault di Prost edArnoux s’involano, ma al quin-
to passaggio Prost deve alzare bandiera bianca
per rottura del motore. Leader della corsa diven-
ta così il compagno di squadra, mentre alle sue
spalle Villeneuve e Pironi si scambiano ripetuta-
mente le posizioni. Quando a metà gara anche la
Renault numero 16 è costretta al ritiro, Villeneu-
ve diventa il nuovo leader della corsa, tra l’entusia-
smo del pubblico, accorso numerosissimo ad Imo-
la. Ai box della Ferrari espongono il car-
tello “slow” per evitare inutili
rischi. Pironi non è però dello
stesso avviso. Trasgredendo
gli ordini del box il francese
comincia a girare su tempi record,
riduce il distacco che lo separa da
Villeneuve e lo supera. Pensando che
il compagno di squadra voglia vivaciz-
zare lo spettacolo, il canadese sta al gio-
co e tra i due piloti del Cavallino inizia
uno scambio delle posizioni che esalta
il pubblico. All’inizio dell’ultimo
giro Villeneuve si ritrova nuova-
mente al comando, convinto di
avere la gara in pugno e della
buona fede di Pironi. Alle Acque
Minerali però, Pironi sferra a
sorpresa un ultimo, decisivo, attacco
e passa per primo sotto la bandiera a scacchi. Il pub-
blico esulta per il trionfo delle rosse. Villeneuve è
furente. Nel dopo gara dichiara laconico: “credevo di
avere un amico, un onesto compagno. Invece è un imbe-
cille”. E ai vertici della Ferrari “...e adesso cercatevi un
altro pilota”.