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FORMULA 1
TURBO STORY – 3. PUNTATA
LA RIVOLUZIONE
DELL’ELETTRONICA
Grandi novità anche sul fronte dell’ elettronica. Eliminate le tradizionali pompe di iniezione, il sistema di alimentazione della C3
si basa su una centralina di nuova generazione, collegata ad una serie di sensori dislocati sul motore, che captano diversi impul-
si, quali pressione assoluta, temperatura dell’acqua, dell’aria degli scambiatori o dei giri motore. Una volta decodificati, questi
parametri condizionano i tempi di iniezione ed accensione, ottimizzando l’incremento delle prestazioni e la riduzione dei consu-
mi. Prima di essere impiegata in gara la 126 C3 viene sottoposta ad una lunga serie di test, durante i quali emerge la necessità di
allungare le fiancate, per offrire un migliore raffreddamento al V6 italiano. I correttivi funzionano e a Hockenheim, pista da oltre
200
all’ora di media, i piloti del Cavallino monopolizzano nuovamente la prima fila e Arnoux regala alla 126 C3 la prima vittoria
della carriera. Si ripeterà poche settimane dopo, in Olanda, ma per il titolo piloti non c’è nulla da fare contro l’arrembante Piquet,
la cui Brabham BT 52 diventa imbattibile in un finale di campionato, che vede quattro piloti, Arnoux, Prost, Piquet e Tambay,
battersi per la corona del 1983. Per il secondo anno consecutivo la Scuderia di Maranello deve così deve accontentarsi del titolo
costruttori. Un risultato accettabile, che si trasforma però in una cocente beffa nell’inverno del 1983, quando si scopre che i sospet-
ti avanzati da più parti sulla legalità delle benzine “pesanti”, adoperate dalla Brabham nella seconda parte del campionato, era-
no fondati. A quel punto, però, i giochi sono fatti e Piquet è campione del mondo. Alla faccia di Ferrari e Renault...