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Registrazione al tribunale Civile di Bologna
con il numero 4/06 del 30/04/2003
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18 maggio 1942 n.1369
L’editoriale
L’ITALIA
SI INABISSA
Qualcuno si è preso la briga di fare un conto deci-
samente particolare. Nel panorama del motorsport
italiano sono impegnate circa 450 vetture, di vario
tipo e genere, divise in ben 27 campionati. Grandi,
medi, piccoli. Importanti, amatoriali. Una media di
16 macchine a campionato. Sono poche, conside-
rando i numeri di qualche stagione fa, anzi, prati-
camente la metà. Nel giro di appena cinque anni la
dieta, leggi crisi economica, ha prodotto effetti
devastanti. Lo scorso fine settimana, a Misano,
l’evento di fine luglio organizzato dal Gruppo Pero-
ni, tradizionalmente ricchissimo di partecipanti
con la storica 6 Ore, provocava tristezza. Prima di
tutto perché la gara endurance è stata cancellata
solo pochi giorni prima (sette gli iscritti), poi perché
il solitamente ricchissimo parco partenti della Clio
Cup, patrocinato da Fast Lane, contava a sua volta
giusto sette piloti, e parliamo di un campionato che
già a Monza aveva proposto numeri preoccupanti.
A salvare la situazione la F.Renault ALPS (ma con
appena cinque italiani al via) e la 2000 Light, che
presentavano schieramenti di partenza soddisfa-
centi. Ebbene, il rischio è che vada sempre peggio.
Anche nei campionati organizzati dalla CSAI, che è
stata a guardare senza cercare di prevenire, la situa-
zione è gravissima. I circuiti continuano a chiedere
cifre folli agli organizzatori, paragonabili a quelle
dei periodi di vacche grasse. Cifre che potrebbero
costringere gli organizzatori a spostarsi all’estero o,
ancora peggio, a cancellare gli eventi. Se si continua
così, tutto presto si fermerà. Bisogna agire, anzi,
bisognava intervenire già parecchio tempo fa, senza
aspettare di ritrovarsi inabissati. Il presidente ACI-
CSAI Angelo Sticchi Damiani, che perde tempo a
mandare una sgrammaticata lettera di auguri ad
Alonso, sa cosa sta accadendo nel suo giardino?
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